Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Droga, cellulari e Sim in carcere Due polesani indagati a Vicenza
Droga, cellulari e schede Sim introdotte nel carcere di Vicenza e poi rivenduti ai detenuti a prezzi stratosferici. Un mercato «nero» reso possibile anche grazie a dei poliziotti e a un volontario corrotti. Sono di Rovigo tre delle undici persone che la Procura vicentina ha iscritto sul registro degli indagati dopo un anno di indagini della Squadra Mobile, in collaborazione con la polizia penitenziaria.
Tre persone, accusate di corruzione e traffico di droga, sono state raggiunte lunedì da misure cautelari. In carcere per il detenuto Mattia Iovine, 32 anni originario di Pompei — trasferito ora da Vicenza a Rovigo — attorno a cui, per l’Accusa, ruotava il «supermercato dell’illecito» che aveva portato in carcere almeno 11 cellulari e 125 grammi di droga.
Sottoposta all’obbligo di firma la compagna di Iovine, Barbara Schiesari, 45enne di Rovigo, che si sarebbe mossa per far recapitare la «merce». Ai domiciliari in Calabria l’agente di polizia penitenziaria Simone Notarianni che si sarebbe fatto corrompere da Iovine con mille euro per la consegna di telefoni e droga.
Nei guai anche un cinese titolare di un negozio di telefonia in Corso del Popolo a Rovigo che vendeva gli apparecchi alla donna di Iovine assieme alle Sim, con intestatari fittizi, motivo per cui risponde di sostituzione di persona.
La Schiesari avrebbe chiesto all’avvocato di fiducia, anch’egli polesano, di recapitare un cellulare al compagno. La consegna non è avvenuta — di una fede sì però — ma l’avvocato avrebbe ritirato dal detenuto lettere poi fatte avere alla 45enne. Motivo per cui la Procura di Vicenza segnalerà il professionista all’Ordine degli avvocati di Rovigo.