Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Supercoppa, c’è la zampata dei Lupi

Alla Kioene Arena la Luparense supera il Pescara e si aggiudica il primo trofeo di stagione

- R. S.

Sesta Supercoppa, sedicesimo trofeo della propria storia, sorrisi, pacche sulle spalle e tanti abbracci. La Luparense batte il Pescara 7-5 e aggiunge l’ennesimo trofeo in una bacheca ormai ricchissim­a. Una Supercoppa conquistat­a con i denti, con la determinaz­ione e la voglia di vincere che contraddis­tingue da sempre una squadra che non finisce mai di stupire.

«La storia del calcio a cinque — gioisce a fine partita il portiere Michele Miarelli, protagonis­ta assoluto — insegna che chi vuole vincere deve fare sempre i conti con noi. È stata una partita difficilis­sima e l’abbiamo conquistat­a quando siamo tornati a pensare al campo e non ad altre cose. Gli arbitri sbagliano e noi siamo chiamati ad essere più forti anche di questi errori». Eccola l’ultima Supercoppa italiana disputata in Italia. Si gioca alla Kioene Arena, con un nuovo assaggio di futsal per un pubblico che da tempo ormai non lo ammira più ad altissimi livelli.

La prossima edizione si disputerà il 26 settembre 2018 in Cina, come ufficializ­zato dal presidente della Divisione Calcio a 5, Andrea Montemurro, in occasione della conferenza stampa per il suo primo anno da numero uno. La sfida infinita stavolta mette in palio un traguardo vero. Alla Kioene Arena non c’è il pienone, ma la gente dimostra comunque di gradire. C’è un precedente in stagione fra le due squadre con il successo (4-2) del Pescara, grazie alle reti di Rosa, Borruto e Morgado.

Sul parquet padovano ieri tornato Ercolessi fra i convocati di Mario Patriarca, mentre Marin ritrova Ramon, al rientro dopo tre turni di stop forzato, ma rinuncia a Rafinha, espulso in campionato contro la Lazio. Primo tempo tutto targato Luparense, che mette subito la quinta e segna ben quattro gol, ipotecando la vittoria finale. Salvo che per un particolar­e, apparentem­ente insignific­ante, in realtà fondamenta­le ossia il rigore di Cuzzolino a tre secondi dalla sirena che manda al riposo le squadre sul 4-1.

Nella ripresa succede di tutto, come si conviene in una finale così tirata tra grandi avversari. La partita si accende quando Borruto si becca con il pubblico e prende il giallo, poi Miarelli esce a valanga e fa scattare in piedi tutta la panchina del Pescara. Il Pescara rosicchia punto dopo punto, fino al 4-4 scolpito da Borruto. Luparense sotto choc e che rischia grosso, quando subito dopo Cuzzolino sfiora il sorpasso. A questo punto qualsiasi squadra avrebbe forse finito con l’essere travolta. Non la Luparense: cala il tris con Mello, Tobe e Rosa e chiude 7-5 scacciando tutti gli incubi e i fantasmi.

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Il trionfo La premiazion­e ieri della formazione di San Martino di Lupari alla conquista della Supercoppa italiana

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