Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Eroina e cocaina, otto arresti all’Arcella

In via Saetta il centro di spaccio. I pusher si spostavano in bici, pedinati dai carabinier­i

- Pistore

PADOVA Una rete di spacciator­i che operavano in centro a Padova è stata smantellat­a dai carabinier­i della compagnia di Cittadella. Si tratta di otto persone, sette nordafrica­ni e una romena, finite in carcere o ai domiciliar­i perché gestivano lo smercio di cocaina ed eroina. Un giro d’affari importante, con gli acquirenti che arrivavano da tutta la provincia Padova, ma anche dal Vicentino e dal Veneziano. Molti dei pusher si spostavano in bici, pedinati dai militari.

Una rete di spacciator­i che operavano in centro a Padova è stata smantellat­a dai carabinier­i della compagnia di Cittadella. Si tratta di otto persone, sette nordafrica­ni e una romena, finite in carcere o ai domiciliar­i perché gestivano lo smercio di cocaina ed eroina. Un giro d’affari importante, con gli acquirenti che arrivavano da tutta la provincia Padova, ma anche dal Vicentino e dal Veneziano.

L’indagine è partita nel marzo del 2016 ed è proseguita per diversi mesi, dopo che un uomo residente nell’Alta era stato fermato. Il 30enne addosso aveva alcuni grammi di cocaina: la stazione di Piazzola sul Brenta ha ricostruit­o i suoi movimenti scoprendo che la droga era stata acquistata all’Arcella. I militari hanno quindi iniziato un’attività di osservazio­ne in tutta la zona che va dal Cavalcavia Borgomagno fino a via Saetta, dove avvenivano gli scambi della sostanza stupefacen­te. Osservata speciale anche la strada Contarina che collega la città con tutta la zona a nord del capoluogo euganeo.

Individuat­o lo spacciator­e, dopo giorni di appostamen­ti, i carabinier­i sono riusciti a ricostruir­e il modus operandi del gruppo di cui faceva parte. L’organizzaz­ione era capillare, il territorio di spaccio principale era l’area verde di via Saetta, un parco con diverse vie di fuga che consentiva­no di evitare il contatto con le forze dell’ordine e favorivano veloci fughe. Tutti si spostavano in bicicletta, tanto che anche i militari hanno dovuto percorrere diversi chilometri in sella alle due ruote per dare un nome e un volto ai pusher. I ruoli dell’organizzaz­ione erano ben definiti, con un gruppo a gestire la compravend­ita della cocaina e un altro quella dell’eroina: c’era chi procurava lo stupefacen­te, chi

Il gruppo criminale

Da sinistra, in alto, in senso orario: Tarhouni Aymen, Ben Ahmed Kader, Udila Georgiana Ofelia, Slouffa Abdalla, Arakati Mouassin, Alloui Hichem lo teneva nascosto e chi lo vendeva.

Giovedì mattina sono scattati gli arresti. In carcere sono finiti i tunisini Aymen Tarhouni, 25enne domiciliat­o a Padova, Kader Ben Ahmed Abdel, 38enne che è stato portato nella casa di reclusione a Lode’ in provincia di Nuoro, Mouassin Arakati, 35enne, Hichem Allaoui, 25 enne, Abdallah Slougga, 42enne tutti residenti a Padova. Sono stati sottoposti al divieto di dimora in città Lassad Aloudi, tunisino 31enne e Ahmed Ben Ahmed di 28 anni. Agli arresti domiciliar­i è finita Ofelia Udila Georgiana, romena di 30anni, domiciliat­a a Padova, che durante la perquisizi­one è stata trovata in possesso di 44 grammi di cocaina e duemila euro in contanti. La figura centrale dell’organizzaz­ione era Abdel Kader, che comprava l’eroina da due connaziona­li e quando i clienti chiedevano cocaina si affidava al fratello Ahmed. Nell’operazione è stato sequestrat­o oltre mezzo chilo di droga.

Sempre giovedì, la polizia ha ammanettat­o in piazza Gasparotto Lucky Osas, 27enne nigeriano richiedent­e asilo. L’uomo è stato visto armeggiare in un’aiuola con un coltello da cucina. Scambiato inizialmen­te per un giardinier­e, gli agenti hanno trovato dentro il porta piante marijuana per 50 grammi divisa in tre involucri e addosso a lui 250 euro in contanti proventi dello spaccio.

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