Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La promessa: niente nuove tasse per tre anni
«Niente nuove tasse fino al 2020». Lo promette il governatore Luca Zaia, all’indomani dell’approvazione del bilancio in consiglio regionale, commentando la scelta di non introdurre l’addizionale Irpef come chiesto dal Pd per finanziare nuovi servizi sociali: «Siamo convinti che in tempi di crisi sia meglio lasciare i soldi, non pochi visto che parliamo di 1,2 miliardi di euro, nelle tasche dei veneti. E così continueremo a fare finché saremo al governo della Regione». La manovra del prossimo anno si attesta su un valore complessivo (incluse le partite di giro) di 15 miliardi 685 milioni di euro, di cui 8 miliardi 904 milioni relativi al solo Fondo sanitario regionale. La spesa libera, quella utilizzata dall’amministrazione per scelte «politiche» e non «obbligate», è di 60 milioni (erano 491 milioni nel 2010): «Non sono molti ma in periodo di vacche magre sono assolutamente importanti» chiosa il vice governatore, con delega al Bilancio, Gianluca Forcolin, che evidenzia poi alcuni dei punti principali della manovra: i 31 milioni di euro (stessa cifra dello scorso anno) garantiti alle scuole paritarie, ad esempio, proprio nel momento in cui da Roma arriva la notizia che lo Stato ha azzerato il suo contributo di 50 milioni. I 25 milioni alla formazione professionale; l’aumento da 20 a 21 milioni del fondo per i 570 forestali, per i quali si è trovata finalmente una sistemazione definitiva, in capo dal primo gennaio 2018 a Veneto Agricoltura. «Abbiamo garantito, nonostante la legge Delrio che ha creato un sacco di danni, 40 milioni per la copertura delle spese per il personale e i servizi delle Province per le funzioni non fondamentali. Abbiamo messo oltre 23 milioni per il contratto con Trenitalia, voce importante per la mobilità ferroviaria». Nelle ultime ore di discussione in aula è stato modificato lo statuto di Veneto Sviluppo (la finanziaria è stata cancellata dall’albo ex 106), sono stati incrementati i fondi destinati all’Osservatorio contro la criminalità e la mafia e si è a lungo discusso - come ogni anno - degli esigui finanziamenti concessi alla Cultura, specie per il Teatro Stabile del Veneto, aspetto evidenziato da molti consiglieri di opposizione. L’assessore di reparto Cristiano Corazzari ha assicurato l’impegno nella ricerca di risorse e garantito che il mantenimento della qualifica di Teatro Nazionale è considerato «prioritario». Bocciato l’emendamento del Pd a favore dei teatri lirici Arena di Verona e Fenice di Venezia, è passato però quello, sempre del Pd, che destina un milione di euro a biblioteche, spettacoli dal vivo, teatro e cinema.
Province Garantiti 40 milioni per coprire spese e personale delle Province