Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ospedale, l’accordo va (quasi) bene Pd e Coalizione già spaccati sul voto
Tensioni in vista del passaggio in Aula. Berno: «Meglio a Ovest», Ruffini: «Mai»
Firmato l’accordo sul nuovo ospedale, anzi sul doppio polo medico-sanitario dislocato tra via Giustiniani e Padova Est, scatta l’ora dei distinguo. E, soprattutto, della grande attesa per vedere come si comporteranno gli esponenti della maggioranza quando, presumibilmente dopo le elezioni politiche del 4 marzo prossimo, l’intesa siglata tre giorni fa tra il presidente della Regione Luca Zaia e il sindaco Sergio Giordani (con il bene placet del suo vice Arturo Lorenzoni) dovrà essere approvata dal parlamentino di Palazzo Moroni.
I consiglieri che sostengono la giunta «Giorenzoni» voteranno tutti a favore? O magari ci saranno alcune sorprese di segno contrario? Le risposte a questi interrogativi, se non altro ascoltando le dichiarazioni ufficiali (e ufficiose), sono tutt’altro che scontate. D’altronde, almeno fino a quando a proporla era l’ex primo cittadino Massimo Bitonci, il Pd non ha mai nascosto la sua contrarietà alla soluzione di Padova Est, tanto da presentare un esposto in procura (poi archiviato), a firma del deputato Alessandro Naccarato, denunciando alcune presunte speculazioni finanziarie legate ai terreni privati di San Lazzaro. E ugualmente Coalizione Civica, come peraltro scritto a più riprese nel suo programma elettorale, non ha mai fatto mistero di ritenere non necessario un nuovo ospedale, preferendo la sistemazione di quello attuale in via Giustiniani. Ma la politica, come lo stesso Giordani ha ammesso l’altro ieri, «è l’arte del possibile, del compromesso». E così, «per il bene di Padova e per evitare che la telenovela prosegua chissà ancora per quanti anni» (per dirla ancora con le parole del sindaco), ci sta pure qualche passo indietro rispetto alle proprie convinzioni. Ecco, ad esempio, il pensiero del capogruppo del Pd Gianni Berno, alla sua terza legislatura a Palazzo Moroni: «La posizione del nostro partito era chiaramente per Padova Ovest, sito sul quale a luglio 2013 era stato firmato un accordo tra lo stesso presidente Zaia e l’allora vicesindaco reggente Ivo Rossi. E ci rammarica – osserva Berno – che né la Regione e né gli altri attori coinvolti nella partita abbiano, negli ultimi sei mesi, ripreso in considerazione questo sito che, a nostro avviso, era il migliore perché frutto di una visione di sviluppo della città in maniera equilibrata e sostenibile. Ricordato questo – prosegue il leader dei democratici in Comune – quella siglata tra Zaia e Giordani è un’intesa importante, in particolare per quanto riguarda la conservazione in via Giustiniani di un nosocomio cittadino e il mantenimento dello Iov di proprietà pubblica e a destinazione pubblica».
Tradotto: bene sì, ma non benissimo. «È vero – gli fa eco Nicola Rampazzo, capogruppo di Coalizione Civica – pensavamo fosse possibile realizzare il nuovo ospedale nella stessa area di quello esistente. Ma, di fronte al muro eretto da Regione e Università, abbiamo dovuto rivedere la nostra linea. Quella raggiunta tra Zaia e Giordani, comunque, è una buona mediazione, soprattutto perché si è stabilito di dare priorità all’ammodernamento del polo di via Giustiniani. Quindi, come movimento, abbiamo deciso di esprimerci a favore. Detto questo però ognuno sarà libero di votare come vorrà». Parole che Daniela Ruffini, consigliera di Coalizione Civica in quota Rifondazione Comunista coglie al balzo. «E ci mancherebbe anche che non fossimo liberi di votare come vogliamo - dice Ruffini -. È un diritto sancito dalla Costituzione e dallo Statuto del Comune. Per me, in politica, la coerenza è ancora un valore. Nel nostro programma elettorale, c’era scritto tutt’altro rispetto all’accordo firmato tra Zaia e Giordani. E, quindi, mi comporterò di conseguenza». Votando no, evidentemente.
Rampazzo Sia chiaro che in consiglio c’è libertà di voto sull’accordo