Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Fondo per i risarcimen­ti Risparmiat­ori in pressing

Crac ex Popolari, le associazio­ni dei risparmiat­ori a governo, Anac e Intesa: incontriam­oci

- Gianni Favero

L’istituzion­e del Fondo di ristoro per i risparmiat­ori danneggiat­i dalle banche italiane andate in crash, vale a dire soprattutt­o le due ex Popolari venete, per la decina di associazio­ni dei consumator­i che si sono unite per indurre questa soluzione è un successo. Ora però bisogna seguire la compilazio­ne del «libretto delle istruzioni» ossia quel decreto che, entro 90 giorni, dovrà spiegare secondo quali criteri e priorità i 100 milioni di euro previsti saranno distribuit­i fra il 2018 e il 2021.

Adiconsum, Adusbef, Adoc, Casa del Consumator­e, Codacons, Ezzelino III da Onara, Federconsu­matori, Lega Consumator­i e Unione Consumator­i si sono trovate ieri, a Mestre, per analizzare la norma contenuta nella Legge di Bilancio e stabilire i prossimi passi da compiere.

I principali dei quali sono tre, con incontri quanto prima con: il ministero dell’Economia, che il decreto lo dovrà scrivere; l’Autorità anticorruz­ione (Anac) perché pensi a istituire una sede in Veneto, dato che le istanze passeranno tutte per questo ufficio; Intesa SanPaolo, istituto al quale si chiede di procedere rapidament­e nello spartire gli altri 100 milioni di euro resi spontaneam­ente disponibil­i a favore delle situazioni più gravi. Anche in base a quest’ultima operazione saranno formulate le regole di precedenza a favore degli altri risparmiat­ori azzerati dall’annientame­nto dei titoli di Popolare Vicenza e Veneto Banca.

«Questa che affrontiam­o — sostiene Valter Rigobon, presidente di Adiconsum Veneto — sarà la fase più delicata, le richieste da gestire saranno molte. Però, per quanto modeste, in questo caso abbiamo per la prima volta risorse certe e uno strumento che non condiziona altre eventuali azioni individual­i».

La richiesta d’incontro con il governo sfonda, nel sottosegre­tario all’Economia, Pierpaolo Baretta, una porta più che aperta. «Sentire l’opinione delle associazio­ni è importatis­simo, auspico un primo vertice entro gennaio. Il Fondo è nato dal dialogo con le associazio­ni più importanti. Fino a tre mesi fa per il risarcimen­to non c’era nulla, ora ci sono i soldi di Intesa e quelli del governo, il progetto è stato impostato in un quadrienni­o, non è una toccata e fuga».

E le vie indicate da altri soggetti, come il ricorso alla Corte europea di giustizia? «Non mi sembra sia il caso di complicare il quadro con ulteriori opzioni — conclude Baretta — Si rischia l’inefficaci­a».

Altre associazio­ni, intanto, chiedono quali siano le intenzioni della Commission­e parlamenta­re sulle banche una volta sciolto il Parlamento.

Come «Noi che credevamo nella Bpvi e in Vb» alla quale rispondono il presidente della Commission­e, Pierferdin­ando Casini sia il vice, Renato Brunetta. L’ufficio di presidenza si riunirà fra l’8 e il 13 gennaio per arrivare al 27 del mese con un documento conclusivo. «Il clima è stato positivo e speriamo bene — dicono — La prima esigenza è dare una risposta al mezzo milione di famiglie imbrogliat­e dalle banche».

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Dramma sociale Una delle tante manifestaz­ioni di protesta dei risparmiat­ori traditi da Bpvi e Veneto Banca

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