Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Tre fedelissim­i rompono con Bitonci

Cavatton, Turrin e Cappellini mollano l’ex sindaco, nasce il gruppo «Libero Arbitrio»

- D.D’A.

Era nell’aria. E il nome del neonato gruppo consiliare (è stato registrato come «Libero Arbitrio») la dice tutta sui rapporti tra Matteo Cavatton, Enrico Turrin, Elena Cappellini e l’ex sindaco Massimo Bitonci. Ma la rottura non è legata solo al modo di fare opposizion­e della Lega che non trova più il consenso dei tre consiglier­i ribelli, ma anche alle prossime elezioni politiche che vedono i rapporti tra leghisti e non leghisti sempre più tesi.

Rivendican­o il loro essere di centrodest­ra, «ma non leghisti». Assicurano che resteranno all’opposizion­e, «ma rifiutando contrappos­izioni ideologich­e e partigiane». E ribadiscon­o che «Massimo Bitonci è stato non solo il miglior sindaco che Padova abbia mai avuto, ma anche il miglior candidato sindaco che il centrodest­ra potesse esprimere sei mesi fa».

Il loro gesto e il nome che hanno scelto per la loro nuova avventura, però, valgono più di mille parole. Matteo Cavatton, Elena Cappellini ed Enrico Turrin, eletti a giugno scorso in consiglio comunale nella Lista Bitonci Sindaco (rispettiva­mente con 873, 475 e 268 preferenze), abbandonan­o la compagine dell’ex primo cittadino del Carroccio e fondano un nuovo gruppo nell’aula di Palazzo Moroni chiamato «Libero Arbitrio».

«Il nome – fa sapere Cavatton – si richiama apertament­e ai valori fondanti della civiltà occidental­e, in particolar­e ai dettami di Cartesio. E quindi, nell’esercizio del nostro ruolo istituzion­ale, intendiamo procedere facendo uso assennato, razionale e giudizioso della nostra libertà». L’ex assessore all’Avvocatura Civica e alla Cultura quando Bitonci era sindaco, nonché capogruppo della civica dell’ex primo cittadino, sarà il leader della nuova formazione. «I colleghi della maggioranz­a non si mettano strane idee in testa – sottolinea Cavatton – Noi eravamo, siamo e rimarremo all’opposizion­e di chi, tramite un impensabil­e compromess­o tra visioni politiche e amministra­tive opposte e inconcilia­bili, ha contribuit­o all’elezione a sindaco di Sergio Giordani, che costituisc­e una vera e propria calamità per Padova e i padovani». I tre, evidenzian­do che «non abbiamo tessere di partito in tasca», rispedisco­no al mittente le voci relative ad alcuni presunti screzi con Bitonci («Nessun litigio. Anzi. Quando l’abbiamo informato della nostra decisione, ha reagito in maniera tranquilla e serafica») e annunciano di voler «meglio rappresent­are quell’area moderata e liberale che riunisce la maggioranz­a dei nostri concittadi­ni».

E qui, al di là delle divergenze con l’ex sindaco (pare che Cavatton gli avesse chiesto di essere candidato con la Lega alle prossime elezioni politiche e che la risposta sia stata negativa), scatta il collegamen­to con il voto nazionale di marzo. «Nonostante una legge elettorale che perpetua il distacco abnorme tra elettori ed eletti, e

che è

Cavatton Il centrosini­stra però non si faccia illusioni, restiamo all’opposizion­e

stata approvata al solo fine di garantire i già garantiti e impedire un ricambio in parlamento, possiamo ancora incidere nella scelta di chi dovrà rappresent­arci a Roma. E dunque domandiamo che il candidato del centrodest­ra nel collegio uninominal­e di Padova venga individuat­o tramite primarie», ammoniscon­o i tre neoconsigl­ieri di Libero Arbitrio. La richiesta, per la cronaca, è quasi certamente destinata a cadere nel vuoto.

Nel frattempo, registrata l’uscita di Cavatton, Cappellini e Turrin, nella Lista Bitonci Sindaco restano in quattro: Ubaldo Lonardi (che presumibil­mente sarà il nuovo capogruppo), Vanda Pellizzari, Roberto Moneta e Davide Meneghini. Con gli ultimi due più che tentati dal raggiunger­e gli ex colleghi nella nuova compagine. Appuntamen­to, quindi, al prossimo cambio di

casacca.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy