Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Coimpo, restano agli arresti gli ex dirigenti
Ieri il tribunale del Riesame ha respinto le richieste di scarcerazione delle difese
Restano in piedi le sei misure cautelari di metà mese a carico degli ex vertici della Coimpo, l’azienda adriese dove il 22 settembre 2014 persero la vita quattro persone in un incidente sul lavoro. Ieri il Riesame di Venezia ha ascoltato le richieste di attenuazione della misura cautelare presentate dalle difese, e le ha rigettate tutte. Comprese le istanze di dissequestro di terreni e di mezzi.
Lo scorso 10 dicembre la Direzione distrettuale antimafia di Venezia ha disposto l’arresto di Gianni Pagnin, 66 anni di Noventa Padovana, della figlia Alessia Pagnin 41 anni, già componenti del consiglio di amministrazione della Coimpo, di Rossano Stocco, 57 anni, di Villadose, legale rappresentante della Agribiofert di Villadose che aveva in gestione delle vasche di stoccaggio nell’azienda adriese, di Mario Crepaldi, 62 anni di Adria dipendente Coimpo, di Mauro Luise, 57enne di Adria ex direttore tecnico della Coimpo e per sua figlia Glenda Luise, 27enne ex componente del Cda. Pagnin e Luise sono in carcere, rispettivamente a Padova e Venezia, mentre gli altri quattro sono ai domiciliari. L’ipotesi è che i sei abbiano dato vita a traffici illeciti di rifiuti dal 2013.
È stato poi disposto il sequestro preventivo dello stabilimento Coimpo e di 280 ettari di terreni agricoli ad Adria e – in piccola parte - a Pettorazza Grimani. Terreni dove sarebbero state smaltite enormi quantità di fanghi mai sottoposti a trattamento per il loro corretto recupero.
Sotto sequestro sono finiti anche 9 mezzi di trasporto della Coimpo e 57 mezzi agricoli di altre undici imprese. I beni sottoposti a sequestro valgono circa 20 milioni di euro.