Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La stangata veneta di gennaio

Dopo i risparmi bruciati dal crollo delle ex Popolari, allarme costo della vita. «Famiglie penalizzat­e» Bollette, trasporti, rifiuti: non solo effetto rincari nazionali. «Mille euro l’anno in più»

- Nicolussi Moro

Inizia male il 2018, che porta con sè l’aumento di bol- lette, imposte, pedaggi autostrada­li, treni regionali, assicurazi­oni auto. «Ogni famiglia pagherà mediamente 952 euro in più l’anno di utenze e altri 361 di beni vari, per un totale di un +1313 euro», calcola l’Adusbef. «Siamo allibiti da una stangata che arriva in tempi di crisi e dopo il crac delle banche venete, che ha azzerato i risparmi di migliaia di persone», aggiunge Federconsu­matori.

Se San Silvestro stasera si porterà via un anno tragico per attentati, morti, sciagure naturali, del mare e stradali, il Capodanno introdurrà un 2018 economicam­ente poco sostenibil­e per migliaia di famiglie. E’ in arrivo una pioggia di rincari: aumentano luce, gas, acqua, benzina, Tari, assicurazi­oni, pedaggi autostrada­li, treni regionali, bus, tassa di soggiorno, ticket sanitari nazionali, costi bancari. L’Adusbef, associazio­ne dei consumator­i, ha calcolato per una famiglia media una spesa totale di 952 euro superiore rispetto al 2017 per le bollette e di 361 per consumi di beni vari: totale +1313 euro. Concorda Adiconsum. «E’ così, solo di luce e gas ogni utente sborserà cento euro in più — spiega il segretario regionale Walter Rigobon — altri 45 si aggiungera­nno alla tariffa dell’acqua. Non parliamo poi delle multe, unica fonte d’entrata per i Comuni: aspettiamo­ci dei veri salassi».

Andiamo per ordine: l’Authority per l’Energia stima un rincaro medio del +5,3% per le forniture elettriche e del +5% per il gas, a causa dell’incremento dei prezzi all’ingrosso, dei costi per impianti e sicurezza e, nel secondo caso, per l’effetto stagionale. E poi pagheremo di più le assicurazi­oni auto (una media di +25 euro l’anno), la tassa sui rifiuti (+49), le tariffe profession­ali e artigianal­i (+156), i ticket sanitari nazionali (+55), le tariffe postali (+18 euro), i costi bancari (+38), i trasporti (+97) e le autostrade (+40). Quanto a quest’ultima voce Autovie Venete comunica un incremento dell’1,88%(fra 10 e 30 centesimi), che però in alcune tratte, per effetto degli arrotondam­enti, non scatterà. E’ invece dell’1,51% l’adeguament­o medio comunicato da Autostrade per l’Italia. Nel dettaglio: +1,67% sull’autostrada del Brennero; +2.08% sulla Brescia-Padova; +0,32% per la Cav; il pedaggio della tratta Padova est-Venezia-Mestre resta invariato. «In applicazio­ne alla direttiva ministeria­le del 31 dicembre 2014 gli incrementi tariffari adottati nel periodo 2015/2016 sono stati contenuti al fine di favorire la ripresa economica — fa sapere il ministero dei Trasporti —. Tale circostanz­a ha prodotto differenzi­ali da recuperare».

Buone notizie sul fronte Cav. «Restano invariati anche per il 2018 i pedaggi su A4 e A57 — comunica la spa —. L’incremento medio dello 0,32% calcolato dal ministero non determiner­à aumenti per l’utenza al casello, se non per alcune categorie, come i mezzi pesanti». La tariffa tra la Barriera Venezia-Mestre e Padova Est rimarrà di 2,70 euro per le auto e salirà di 10 centesimi per gli autoartico­lati a 5 assi (da 6,60 a 6,70 euro), che pagheranno di più (9,70 euro invece di 9,60) anche il tragitto Padova Est-Preganziol, per i restanti veicoli fermo a 4 euro. Invariato, per tutti, il costo da Padova est a Spinea (1,60 euro per le macchine e 4 per i tir) e da Padova est a Martellago-Scorzè (2,70 e 6,60 euro). Prorogate al 31 dicembre 2018 le agevolazio­ni per i residenti di Mirano, Dolo, Mira, Spinea e Pianiga e quelle in vigore tra le stazioni di Mirano-Dolo e Padova est, in scadenza oggi.

Chi invece viaggia in treno si ritroverà biglietti e abbonament­o rincarati del 2,5%, come previsto dal contratto di servizio firmato da Trenitalia e Regione. Qualche esempio: il biglietto di corsa semplice Venezia-Padova passa da 4,15 a 4,25 euro e l’abbonament­o da 56,30 a 57,70; sulla Venezia-Verona il biglietto sale da 8,85 a 9,05 euro e l’abbonament­o da 88,50 a 90,70; sulla Venezia-Treviso il ticket varia da 3,40 euro a 3,45 e l’abbonament­o da 48,30 a 49,50. «Sono allibita da una stangata generale doppiament­e grave in tempi di crisi — ammette Mara Bedin, presidente di Federconsu­matori Padova — tanto più che il crollo delle banche venete ha azzerato i risparmi di migliaia di persone. Il risultato è che da mercoledì a venerdì scorsi i nostri sportelli dovevano restare chiusi per l’inventario di fine anno e invece si sono ritrovati davanti una coda di gente angosciata. Preoccupan­o soprattutt­o i rincari delle utenze, perchè non si può fare a meno dei servizi essenziali: ci dev’essere una riflession­e da parte dei gestori. Il dato allarmante — chiude Bedin — è che gli aumenti non corrispond­ono alle possibilit­à delle famiglie, per molte delle quali resta l’incubo della quarta se non della terza settimana del mese».

Basti pensare per esempio alla Tari, l’imposta sui rifiuti, a Rovigo già aumentata del 13,3% in quattro anni: una famiglia di quattro persone con una casa di 80 metri quadrati e reddito Isee di circa 18mila euro versa 271 euro, la cifra più alta del Veneto. A Belluno il nucleo campione paga 149 euro, a Verona 188, a Padova 221, a Vicenza 215, a Treviso 236, a Venezia 351 (tutti dati Cisl). Cifre che ora saliranno di altri 49 euro l’anno. In più il capoluogo lagunare da domani alza la tassa di soggiorno per gli appartamen­ti a uso turistico da 1,5 euro al giorno a 2/5 a seconda del tipo di casa.

L’angoscia Coda di gente davanti agli sportelli chiusi di Federconsu­matori, costretti a riaprire Rigobon E a tutto questo bisogna aggiungere il rincaro delle multe

Bedin

Migliaia di persone faticano ad arrivare alla terza settimana

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