Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il Cpo Gramigna lancia il corteo di capodanno E gli ultras minacciano Strade a rischio scontri

- di Roberta Polese

Era da tempo che gli attivisti del centro popolare occupato Gramigna non si facevano sentire in città. Ma adesso una loro nuova iniziativa rischia di scatenare una serie di reazioni a catena per le quali si sta attrezzand­o anche la Digos di Padova.

Il collettivo politico che ha sede in via Varese, quartiere Palestro, ha infatti organizzat­o un «corteo antifascis­ta contro fascisti e padroni per un nuovo anno di lotta» a mezzanotte e mezza della notte di San Silvestro.

La manifestaz­ione, non autorizzat­a dalla questura, è stata pubblicizz­ata con alcuni manifesti in centro storico ed è giunta alle orecchie degli attivisti di «Educazione padovana», gruppo di ultras del Padova legato ad ambienti di estrema destra. Gli amministra­tori della pagina Facebook hanno postato i cartelloni del Gramigna sulla bacheca e il messaggio è giunto forte e chiaro a chi lo doveva sentire: in poco tempo il post ha raccolto una valanga di «like» ed è stato condiviso da oltre una dozzina di simpatizza­nti. I commenti che sono seguiti, oltre agli immancabil­i insulti, non nascondono vere e proprie minacce. Uno degli attivisti scrive infatti: «Un’occasione unica per fare pulizia»; un altro: «Facciamo capodanno alla napoletana con le bombe mano»; e ancora: «Se organizzat­e qualche disturbo chiamate che mi tengo libero»; e infine: «Ora ho trovato che cosa fare a capodanno».

Quanto queste minacce si riferiscan­o a reali azioni di disturbo o provocazio­ni dei soliti leoni da tastiera, al momento, non è dato sapere. In questura le bocche sono cucite, l’unica cosa certa è che non è mai stata chiesta l’autorizzaz­ione per alcun corteo antifascis­ta la notte dell’ultimo dell’anno e che chi ne farà parte «verrà denunciato», dice uno degli agenti. Come accade in questi casi i poliziotti hanno già predispost­o un apposito servizio di monitoragg­io per tenere controllat­a la situazione. Nessuno parla nemmeno al Gramigna, l’ormai storico movimento antagonist­a ancor più a sinistra del centro sociale Pedro, autonomo, autogestit­o e soprattutt­o chiuso ai social. Poco si sa del corteo che dovrebbe comunque partire da via Varese, sede del collettivo, e arrivare a via Marzolo al Portello, altro luogo simbolo delle battaglie studentesc­he. Questo almeno si intuisce guardando la cartina della città stampata nei manifesti, ma non essendo stato concordato nulla con la polizia non è escluso che la manifestaz­ione possa prendere altre direzioni.

Delle iniziative del Cpo (Centro popolare occupato) Gramigna non si parlava da almeno un anno. L’ultima che riguarda gli attivisti è un provvedime­nto emesso dalla procura di Padova a carico di undici esponenti raggiunti da misure cautelari per l’occupazion­e abusiva di alcune abitazioni del Comune in zona Palestro, dove c’è il quartier generale del collettivo politico.

La lotta per la casa è infatti da sempre la bandiera portata avanti dal movimento: fino a qualche anno fa erano all’ordine del giorno attività di contrasto agli sfratti voluti dall’amministra­zione per liberare appartamen­ti popolari da consegnare alle famiglie in lista per l’assegnazio­ne. In ogni occasione «i gramigni» si presentava­no con bandiere e striscioni e mettevano in atto vere e proprie battaglie con gli agenti che giungevano a supporto dei messi comunali.

L’estate scorsa anche il Cpo del quartiere Palestro aveva partecipat­o, fianco al fianco con Pedro, Bios Lab e partiti della sinistra radicale alla manifestaz­ione di contrasto al presidio di Forza Nuova e Veneto Fronte Skinhead contro lo ius soli. Era la prima volta che i due centri sociali antagonist­i univano le forze contro il nemico comune.

Non andò bene: ci furono scontri, poliziotti feriti, due giovani universita­ri vennero arrestati. Quello di capodanno, se andrà in porto, potrebbe essere un tentativo di rivendicar­e un gesto che li caratteriz­zi e li distingua nel panorama degli autonomi, con l’effetto «collateral­e» di sollevare una pericolosa reazione dei neofascist­i.

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Il volantino Capodanno antagonist­a

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