Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il Cpo Gramigna lancia il corteo di capodanno E gli ultras minacciano Strade a rischio scontri
Era da tempo che gli attivisti del centro popolare occupato Gramigna non si facevano sentire in città. Ma adesso una loro nuova iniziativa rischia di scatenare una serie di reazioni a catena per le quali si sta attrezzando anche la Digos di Padova.
Il collettivo politico che ha sede in via Varese, quartiere Palestro, ha infatti organizzato un «corteo antifascista contro fascisti e padroni per un nuovo anno di lotta» a mezzanotte e mezza della notte di San Silvestro.
La manifestazione, non autorizzata dalla questura, è stata pubblicizzata con alcuni manifesti in centro storico ed è giunta alle orecchie degli attivisti di «Educazione padovana», gruppo di ultras del Padova legato ad ambienti di estrema destra. Gli amministratori della pagina Facebook hanno postato i cartelloni del Gramigna sulla bacheca e il messaggio è giunto forte e chiaro a chi lo doveva sentire: in poco tempo il post ha raccolto una valanga di «like» ed è stato condiviso da oltre una dozzina di simpatizzanti. I commenti che sono seguiti, oltre agli immancabili insulti, non nascondono vere e proprie minacce. Uno degli attivisti scrive infatti: «Un’occasione unica per fare pulizia»; un altro: «Facciamo capodanno alla napoletana con le bombe mano»; e ancora: «Se organizzate qualche disturbo chiamate che mi tengo libero»; e infine: «Ora ho trovato che cosa fare a capodanno».
Quanto queste minacce si riferiscano a reali azioni di disturbo o provocazioni dei soliti leoni da tastiera, al momento, non è dato sapere. In questura le bocche sono cucite, l’unica cosa certa è che non è mai stata chiesta l’autorizzazione per alcun corteo antifascista la notte dell’ultimo dell’anno e che chi ne farà parte «verrà denunciato», dice uno degli agenti. Come accade in questi casi i poliziotti hanno già predisposto un apposito servizio di monitoraggio per tenere controllata la situazione. Nessuno parla nemmeno al Gramigna, l’ormai storico movimento antagonista ancor più a sinistra del centro sociale Pedro, autonomo, autogestito e soprattutto chiuso ai social. Poco si sa del corteo che dovrebbe comunque partire da via Varese, sede del collettivo, e arrivare a via Marzolo al Portello, altro luogo simbolo delle battaglie studentesche. Questo almeno si intuisce guardando la cartina della città stampata nei manifesti, ma non essendo stato concordato nulla con la polizia non è escluso che la manifestazione possa prendere altre direzioni.
Delle iniziative del Cpo (Centro popolare occupato) Gramigna non si parlava da almeno un anno. L’ultima che riguarda gli attivisti è un provvedimento emesso dalla procura di Padova a carico di undici esponenti raggiunti da misure cautelari per l’occupazione abusiva di alcune abitazioni del Comune in zona Palestro, dove c’è il quartier generale del collettivo politico.
La lotta per la casa è infatti da sempre la bandiera portata avanti dal movimento: fino a qualche anno fa erano all’ordine del giorno attività di contrasto agli sfratti voluti dall’amministrazione per liberare appartamenti popolari da consegnare alle famiglie in lista per l’assegnazione. In ogni occasione «i gramigni» si presentavano con bandiere e striscioni e mettevano in atto vere e proprie battaglie con gli agenti che giungevano a supporto dei messi comunali.
L’estate scorsa anche il Cpo del quartiere Palestro aveva partecipato, fianco al fianco con Pedro, Bios Lab e partiti della sinistra radicale alla manifestazione di contrasto al presidio di Forza Nuova e Veneto Fronte Skinhead contro lo ius soli. Era la prima volta che i due centri sociali antagonisti univano le forze contro il nemico comune.
Non andò bene: ci furono scontri, poliziotti feriti, due giovani universitari vennero arrestati. Quello di capodanno, se andrà in porto, potrebbe essere un tentativo di rivendicare un gesto che li caratterizzi e li distingua nel panorama degli autonomi, con l’effetto «collaterale» di sollevare una pericolosa reazione dei neofascisti.