Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Da Venezia a Padova e Vicenza Piazze e follie di Capodanno

Da San Marco a Prato della Valle, centinaia di migliaia fanno festa (sotto l’occhio vigile dei controlli) Ma tornano i feriti per i «botti» E c’è anche una bimba di 4 anni

- Alessandro Macciò (Hanno collaborat­o M.Citter e B.Centin)

Centinaia di migliaia, anche quest’anno, hanno festeggiat­o il nuovo anno in piazza. Da San Marco a Prato della Valle, i salotti buoni delle città sono stati illuminati dai fuochi d’artificio. Decine i feriti a causa dei botti, c’è anche una bimba di 4 anni.

È stata una notte di festa e di eccessi. Nelle piazze del Veneto, gremite da centinaia di migliaia di persone, i divieti di Capodanno hanno funzionato fino a un certo punto, con botti e brindisi che hanno costretto sanitari e forze dell’ordine agli straordina­ri fino all’alba.

A Venezia, dove i fuochi d’artificio hanno richiamato 80 mila persone in piazza San Marco, è filato tutto liscio, così come a Padova (50 mila presenze per lo spettacolo pirotecnic­o in Prato della Valle). A Verona invece c’erano più di 25 mila persone e le ambulanze hanno fatto la spola con piazza Bra. Chi è stato trovato sull’orlo del coma etilico, chi non si reggeva in piedi e, cadendo, si è fatto male: alla fine sono state soccorse 23 persone e sette sono state portate in ospedale. La ferita più grave, forse originata da una scheggia di vetro, è stata riportata da un uomo che si è tagliato a un braccio, non sapendo però spiegare come. Per il resto i vigili del fuoco sono intervenut­i per alcuni incendi ai cassonetti e la questura ha ricevuto tre segnalazio­ni di ferite da botti, tutte lievi. Due di queste riguardano minori: una ragazzina di 12 anni ha lanciato una «fontanella» in aria, l’effetto pirotecnic­o le è caduto nel cappuccio bruciandol­e il collo; ferito in maniera simile un bambino di quattro anni.

Anche a Loreggia (Padova) un ragazzino di 11 anni è rimasto ferito ad un mano dallo scoppio improvviso di un botto. Il minorenne, residente a Vicenza, stava maneggiand­o dei petardi quando uno di questi gli è esploso in mano. Ha riportato ustioni e ferite alle dita, per i quali ha ricevuto alcuni punti di sutura all’ospedale di Camposampi­ero ed è stato dimesso con prognosi di 18 giorni.

A Vicenza cinque persone si sono presentate al pronto soccorso con ferite da botti e petardi. Tra loro, anche in que- sto caso, ci sono due minori: una bimba di quattro anni e mezzo con una ustione alla mano (per otto giorni di prognosi) e un bambino di nove anni che lamentava fastidio agli occhi. Altri due adulti sono stati medicati per ustioni (non gravi) alle mani; aveva invece una bruciatura all’addome il 19enne raggiunto da

un botto che gli ha danneggiat­o la giacca. In piazza dei Signori invece c’erano tremila persone. A presidiare gli accessi le forze dell’ordine, munite di metal detector per controlli a campione. Non ci sono stati problemi di ordine pubblico, ma anche qui qualcuno ha esagerato con l’alcol: due 25enni, un indiano e un americano, sono stati accompagna­ti dalla Croce Rossa in ospedale perché talmente sbronzi da non reggersi in piedi. Altri due, un 30enne vicentino e un 45enne del Bangladesh, sono stati pizzicati ad accendere petardi vicino alla Basilica e multati di 50 euro.

Anche a Treviso il grosso del lavoro è stato provocato dai troppi brindisi, con decine di interventi per «esotossico­si alcolica». L’ultimo a essere soccorso è un giovane che, dopo aver passato il veglione alla discoteca «La Baita al Lago» di Castelfran­co, ieri mattina alle 9 ancora vagava nel parcheggio in stato confusiona­le. I sanitari volevano trasferirl­o in ospedale, ma il ragazzo si è ripreso e ha rifiutato il ricovero facendosi accompagna­re a casa dagli amici. Poco dopo la mezzanotte in ospedale è arrivato un 39enne che, esplodendo alcuni petardi ha rimediato un’escoriazio­ne a una mano. Lavoro anche per i vigili del fuoco, per alcuni incendi provocati da petardi e fuochi d’artificio; il più grave, a Mogliano, ha riguardato una veranda. A fuoco anche cassonetti, sterpaglie e alberi. A Treviso i varchi erano presidiati dagli agenti con il metal detector; prima ancora di iniziare il veglione, è finito in manette un 19enne magrebino che ha strappato di mano il telefono a un 17enne di Belluno, colpito alla testa da una bottigliat­a nel parapiglia.

Infine è filato tutto liscio in Polesine, dove gli infermieri del Suem hanno compiuto solo un paio di interventi (entrambi per eccesso di alcol).

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Maestri A sinistra Riccardo Muti, che ieri ha diretto il concerto di Vienna, a destra Chung ieri a Venezia
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