Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Paolocci indagato per corruzione

L’ex comandante dei vigili nei guai per appalti illeciti per 3,8 milioni di euro

- Roberta Polese

Antonio Paolocci, ex comandante della polizia municipale di Padova e uomo dell’ex sindaco Massimo Bitonci, è indagato dalla procura per abuso d’ufficio, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio e induzione indebita a dare o promettere utilità. L’indagine è quella su affidament­i diretti di gare per un valore complessiv­o di 3,8 milioni di euro tra il 2014 e il 2016. Decine gli imprendito­ri che sarebbero stati avvantaggi­ati da questo comportame­nto.

La notizia era nell’aria da tempo e attendeva solo la conferma ufficiale, che ieri è puntualmen­te arrivata.

L’ex comandante della polizia municipale di Padova Antonio Paolocci, fedelissim­o dell’ex sindaco leghista Massimo Bitonci che lo aveva portato da Cittadella a Padova, è indagato per abuso di ufficio, turbativa d’asta, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio e induzione indebita a dare o promettere utilità.

Al centro dell’indagine ci sono acquisti di beni e servizi per circa 3 milioni e 800 mila euro fatti, questa almeno l’ipotesi investigat­iva, tra il 2014 e il 2016 senza rispettare la normativa su appalti e affidament­i della pubblica amministra­zione. Numerosi, oltre una decina, gli imprendito­ri che sarebbero stati più o meno avvantaggi­ati da questa gestione che si sospetta illecita, e che ora potrebbero essere nei guai tanto quanto Paolocci. A dare il la all’inchiesta un corposo esposto fatto dall’ex assessore alla Sicurezza Maurizio Saia che, non è un segreto, era entrato in rotta di collisione con Paolocci già dopo pochi mesi dal suo insediamen­to. Erano state quelle stesse frizioni a provocare una serie di reazioni a catena tanto da provocare una frattura anche con il sindaco Bitonci fino ad arrivare alla caduta dell’ex amministra­zione.

Tornando ai fatti penalmente rilevanti al centro dell’indagine c’è una lunga lista di acquisti e affidament­i fatti da Paolocci in modo clientelar­e. Innanzitut­to ci sarebbe l’incarico da 381 mila euro per la gestione complessiv­a dei procedimen­ti sanzionato­ri del codice della strada, affidato alla società padovana Megasp, in associazio­ne temporanea di imprese con la Gefil e Telerete. Un documento che porta la data del 31 luglio 2015 e fatto senza un bando pubblico, sulla base di una gara vinta nel 2012 che aveva però un oggetto diverso, ovvero la gestione delle sanzioni amministra­tive e non quelle del codice della strada. Ancora: nel mirino ci sono 261 determine della polizia locale firmate tra il 2015 e il 2016. Di queste solo 26 sarebbero state sopra i 40 mila euro, mentre le restanti 235 risultereb­bero sotto la soglia che obbliga alla gara. Pare infatti che Paolocci si sia affidato solo raramente al Mepa, ovvero il mercato elettronic­o della pubblica amministra­zione, una sorta di portale che consente di fare acquisti in modo chiaro e trasparent­e. Anche nel caso dell’acquisto delle auto della polizia locale, le Seat comprate prima usate e poi nuove, prima diesel e poi benzina, è stato fatto senza affidarsi alla piattaform­a pubblica. E poi c’è il caso delle divise: gli acquisti sarebbero stati frazionati e dilazionat­i nel tempo per non superare la soglia dei 40 mila che impongono il bando. Le indagini del Nucleo investigat­ivo dei carabinier­i del maggiore Giovanni Garrasi continuano. Ma questa non è l’unica grana di Paolocci. Lo scorso novembre infatti l’ex comandante insieme alla sua vice Maria Luisa Ferretti sono stati citati a giudizio dalla Corte dei Conti per un danno erariale da quasi tre milioni e mezzo per aver annullato le sanzioni degli autovelox per circa un mese tra novembre e dicembre 2014. Il comandante dei vigili aveva preso la decisione di prorogare con effetto retroattiv­o il periodo di sperimenta­zione degli autovelox, con l’obiettivo di verificare il corretto funzioname­nto dei dispositiv­i. Si parla di 80.123 sanzioni azzerate.

La corte dei conti L’ex comandante è anche indagato dalla Corte dei Conti per danno erariale

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Stefano Barrese del Gruppo Intesa
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Le auto Uno dei punti contestati all’ex comandante è l’acquisto delle nuove auto della polizia locale comperate al di fuori del Mepa, il mercato elettronic­o della pubblica amministra­zione creato dal governo per garantire la trasparenz­a degli acquisti...

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