Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Sacchettin­i della verdura a pagamento, caos nei negozi

- Silvia Moranduzzo

L’Europa ha deciso e l’Italia si è adeguata. Da ieri mattina i sacchetti utilizzati per frutta, verdura, carne, pesce e formaggio devono essere biodegrada­bili e sono a pagamento. La direttiva europea è mirata a disincenti­vare l’utilizzo della plastica, ma non mancano i dubbi da parte delle associazio­ni di categoria e degli stessi commercian­ti. «Il consumator­e è obbligato a prendere i sacchetti forniti dal supermerca­to o dal negozio, per un costo che varia dai 2 ai 10 centesimi. Poi, però, per questioni di igiene non può portarli da casa per riutilizza­rli la volta dopo. Questo non è un disincenti­vo quindi all’utilizzo della plastica», afferma Michele Ghiraldo di Fida Ascom che stima in 150 euro all’anno l’aumento di spesa per i consumator­i. Da ieri infatti non sono solo i sacchetti biodegrada­bili ad essere a pagamento ma anche l’involucro di plastica con cui si conservano i cibi sottovuoto, come salumi, pasta fresca e mozzarelle. Si tratta di una norma che coinvolge oltre ai supermerca­ti anche i piccoli commercian­ti che ora dovranno stare molto attenti alle sanzioni. «Non so niente di questa nuova legge. Ci adegueremo tutti, ovviamente, ma le cose sono state fatte troppo in fretta», dice un negoziante del centro. Proprio sulle sanzioni l’Ascom aveva chiesto un periodo di assestamen­to per permettere a tutti i commercian­ti di adeguarsi alla normativa: «Sono previste multe pesantissi­me per i commercian­ti, si va dai 2500 ai 25 mila euro – spiega Ghiraldo – Alcuni avevano già fatto scorta dei sacchetti che si potevano utilizzare fino al 31 dicembre e ora sono obbligati a gettarli via, incorrendo in una perdita».C’è anche chi pensa che questo sia l’ennesimo modo per finanziare la politica, come Marco Paccagnell­a, presidente di Federcontr­ibuenti: «Temo che questa normativa serva ad alcuni gruppi a battere cassa per a finanziare la campagna elettorale di certi partiti politici candidati alle elezioni di marzo».

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