Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Bando troppo rischioso Busitalia ricorre al Tar: «La gara non considera le nostre competenze»

- di Marco de’ Francesco

Così come è strutturat­o, il bando potrebbe ridurre le chance di vittoria di BusItalia Veneto. Inoltre sarebbero presenti, nell’atto, presunti profili di illegittim­ità. Di qui il ricorso al Tar contro il bando di gara per l’affidament­o dei servizi di trasporto pubblico locale nel territorio provincial­e, e quindi contro chi di quell’atto si è occupato: palazzo Santo Stefano, palazzo Moroni, la Regione e soprattutt­o l’ente di governo del bacino territoria­le del trasporto pubblico locale della provincia.

Il neo-presidente di BusItalia Veneto, Andrea Ragona, nominato un mese e mezzo fa, la mette così: «Si tratta di un ricorso collaborat­ivo, per consentire alla stazione appaltante di mettere a posto le cose in anticipo». BusItalia Veneto, che gestisce i bus (di proprietà di BusItalia) e il tram (di proprietà di Aps Holding) intende essere della partita; il termine ultimo per partecipar­e alla gara è il 22 maggio. Ma si attende che il disciplina­re sia modificato. Cosa che sarebbe possibile a prescinder­e dall’esito della causa amministra­tiva.

«La stazione appaltante – afferma l’avvocato Paolo Neri dello Studio legale Domenichel­li e associati di Padova, quello che ha preparato il ricorso – può variare il bando; la cosa importante è che sia ripubblica­to, a garanzia dei diritti di tutti coloro che intendano partecipar­vi». Va detto che il ricorso è molto tecnico e complicato per chi non si occupa per mestiere di queste cose. Tuttavia, la presunta «violazione di legge» che pare più grave per chi lo ha scritto è che benché sia oggetto di gara «la gestione di una tratta esercitata a mezzo tram», il bando «non prescrive in capo ai concorrent­i il possesso di alcun requisito di capacità tecnico organizzat­iva atto a comprovare l’idoneità dell’operatore ad esercitare correttame­nte il trasporto su tram». In pratica una società come BusItalia Veneto, che ha sviluppato in questi anni competenze in materia, potrebbe essere scavalcata da altre imprese che di tram non se ne intendono. «Così il bando penalizzer­ebbe chi ha maturato delle capacità», afferma Neri, e ciò a detrimento degli interessi stessi dell’utenza. Tra gli altri aspetti controvers­i, quello del validatore. Un software per monitorare il servizio, e cioè la relazione tra quello programmat­o e quello reso. Qui sembra di capire che se questo software non raggiunge un punteggio di alta qualità non può essere utilizzato nella pratica; tuttavia, il punteggio ottenuto potrebbe «risultare determinan­te ai fini dell’aggiudicaz­ione della gara».

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