Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Bagnoli, sospeso il bando per i profughi

Le coop vincitrici hanno fatto prezzi troppo bassi. Il Tar proroga Ecofficina

- (r.pol.)

Sembrava che tutto dovesse cambiare e invece non cambierà nulla, almeno per un altro anno. Mentre il governo riduce via via gli arrivi dei profughi previsti per il 2018, attuando un massiccio quanto discusso blocco delle partenze nei paesi d’origine con la collaboraz­ione dell’esercito libico, qui a Padova ancora si discute del bando per la gestione dell’hub di Bagnoli vinto lo scorso anno da una associazio­ne temporanea d’imprese del sud.

Ebbene Badia Grande, Tre Fontane e Senis Hospes, che avevano avuto l’assegnazio­ne della gestione, si sono viste bloccare la procedura per un ricorso al Tar fatto da Edeco (Ex Ecofficina che gestiva già il centro) che aveva eccepito alcune irregolari­tà e prezzi troppo bassi presentati in gara. Il tribunale amministra­tivo regionale nei giorni scorsi ha accolto il ricorso di Edeco e ha bloccato l’assegnazio­ne all’Ati del sud disponendo che si riunisca di nuovo la commission­e esaminatri­ce per rivalutare i prezzi. Nel frattempo la gestione verrà prorogata a Edeco. «Avevamo chiesto di poter visionare tutti gli atti della gara, ma ci era stato fornito solo un verbale. Noi però volevamo l’intera documentaz­ione sulle offerte economiche dei concorrent­i», avevano spiegato a maggio i vertici di Edeco. Alla base di una tale richiesta c’era un motivo molto semplice: la coop di Simone Borile, della moglie Sara Felpati e di Gaetano Battocchio voleva scoprire come mai sia la siciliana Badia Grande sia l’associazio­ne temporanea d’impresa composta da Tre Fontane (Roma) e Senis Hospes (Potenza) avessero potuto presentare un’offerta economica più bassa di un terzo, 23,32 euro al giorno per profugo per Badia Grande e 26,2 per Tre Fontane-Senis, contro i 31,9 euro giornalier­i di Edeco. Un’offerta che era stata giudicata anomala anche dalla commission­e di gara, anche se il 4 aprile la siciliana Badia Grande è riuscita comunque ad aggiudicar­si il bando e, quindi, la gestione del centro di San Siro. E così, quando l’ex Ecofficina non è riuscita a mettere le mani su quei documenti, si era rivolta al Tar di Venezia. Ora si ricomincia da capo.

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Migranti L’hub di San Siro a Bagnoli torna nelle mani di Ecofficina dopo il ricorso al Tar

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