Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Lo mettono ai domiciliar­i, pesta la moglie

Era ubriaco, il sospetto è che si sfogasse quasi ogni giorno sulla compagna

- Si.Mo.

Sono rannicchia­te in un angolo mamma e figlia, abbracciat­e e tremanti. I volti sono una maschera di terrore. In casa con loro c’è il compagno della donna e padre della ragazzina. È ubriaco, ha picchiato la consorte con tutta la sua forza e l’ha minacciata.

La madre della donna, spaventata da come la situazione sta degenerand­o, chiama i carabinier­i e chiede un loro intervento. «Ha minacciato mia figlia, vi prego aiutatela», dice con la voce rotta dal pianto e dalla paura. Una pattuglia di Bagnoli di Sopra si reca immediatam­ente a Monselice, dove abita la famiglia. I due carabinier­i si trovano di fronte ad una situazione molto delicata. Devono trarre in salvo mamma e figlia senza che il padre abbia la possibilit­à di infierire ulteriorme­nte. Cercano di calmare l’uomo e di farlo allontanar­e dalle vittime che non si muovono. Sono paralizzat­e dalla paura nonostante la presenza rassicuran­te dei carabinier­i. Ma improvvisa­mente l’uomo rompe un bicchiere e si scaglia contro i militari dell’Arma che tentano di immobilizz­arlo.

Ha luogo una colluttazi­one: uno dei carabinier­i si ferisce a un ginocchio, l’altro al braccio. Lottano fino a quando riescono a mettergli le manette. Cercano di rassicurar­e madre e figlia che non devono più avere paura, ma serve a poco: le due restano immobili, gli occhi spalancati. L’uomo è un nordafrica­no di 30 anni, pregiudica­to. Stava scontando ai domiciliar­i la pena di sei anni per tentato omicidio: aveva aggredito un parente. Sotto effetto dell’alcol, dopo una lite, gli aveva quasi reciso la gola con una bottiglia rotta. La pm Cristina Gava ha rimesso l’uomo in carcere, per allontanar­lo dalla famiglia. Ora è accusato di maltrattam­enti e resistenza a pubblico ufficiale. Non ci sono denunce precedenti per maltrattam­enti ma il dubbio delle forze dell’ordine è che questa non sia stata la prima volta che l’ira dell’uomo abbia trovato sfogo sulla compagna. E non è chiaro se vittima dei suoi scatti di rabbia sia stata anche la figlia. Non si esclude nessuna ipotesi. In ogni caso, la loro vita rimarrà segnata: un tale abuso lascia ferite profonde.

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Violenza domestica L’intervento del 112 ha permesso di evitare il peggio, i carabinier­i sono rimasti feriti

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