Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Caso Coimpo, ancora in bilico la giunta di Adria Il caso approda in Consiglio
Il vicesindaco Simoni: «I ribelli sono interessati alla carega»
A Palazzo Tassoni il barometro segna tempesta e la prossima settimana sarà cruciale per il sindaco Massimo Barbujani per evitare il cortocircuito in consiglio comunale. All’ordine del giorno del 16 gennaio c’è il nodo Coimpo, attorno al quale è riesplosa la polemica nella maggioranza che regge il Comune di Adria. E il fatto che Barbujani abbia chiuso la porta in faccia ai consiglieri «ribelli» Barnaba Busatto (Indipendente, ex Bobo Sindaco), Luca Azzano Cantarutti (Indipendenza Noi Veneto), Daniele Ceccarello (Fd’I) sul richiesto «demansionamento» del vicesindaco Federico Simoni non rasserena gli animi. I tre, affiancati dall’assessore all’Ambiente Giorgia Furlanetto (Fd’I, prima estromessa e poi richiamata in giunta proprio per contrasti con Barbujani sui rapporti con l’azienda di lavorazione rifiuti) sono tornati alla carica, contestando a Simoni (Fi) di aver affiancato Coimpo nei rapporti con la Provincia da cui dipendeva parte dell’iter autorizzatorio delle attività.
Rapporti che sarebbero emersi anche da intercettazioni legate alle indagini della direzione distrettuale antimafia (Dda) di Venezia sull’ipotesi di smaltimento illegale di rifiuti. Simoni, che non risulta indagato, contrattacca e accusa i «ribelli» di essere solo interessati alla sua «carega». «Se il problema – ipotizza fosse che ho agito fuori dalla legge e senza la fiducia del sindaco, la richiesta dovrebbe essere quella delle mie dimissioni, e non solo della revoca dell’incarico di vicesindaco».
Ma Barbujani e Simoni non paiono i soli a essere determinati a tirare dritto. «Come unico faro – replica Cantarutti – abbiamo l’interesse della città. Abbiamo rifiutato, io per primo, qualsiasi incarico e ci stiamo battendo per la trasparenza. Abbiamo chiesto che la vicenda Coimpo sia discussa dal consiglio davanti ai cittadini di Ca’ Emo. E siamo determinati a far sì che questo avvenga».
Insomma, si annunciano giornate intense in vista del 16. I voti di Busatto, Cantarutti, Ceccarello, unendosi ai sei di minoranza, sarebbero sufficienti a far saltare gli equilibri in un consesso di 17 eletti. Ibc, invita i «ribelli» a essere conseguenti, presentando mozione di sfiducia verso Simoni. «Solo in questo modo – sostiene l’opposizione - la volontà espressa assumerà reale valenza politica».
Sul fronte giudiziario i versanti aperti su Coimpo sono attualmente tre. A Rovigo, per omicidio colposo per i quattro operai morti sul lavoro il 22 settembre 2014 con otto imputati; a Firenze, con un’inchiesta sullo smaltimento illegale di tonnellate di rifiuti pericolosi in Toscana, arrivata lo scorso mese a chiusura indagini; a Venezia in Dda, sempre per smaltimento illegale di rifiuti, tra Adria e Pettorazza Grimani. In quest’ultimo ambito lo scorso mese sei persone, già ai vertici Coimpo, sono state raggiunte da misure cautelari, due in carcere e quattro ai domiciliari.