Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
E dal prossimo anno (forse) gli studenti iscritti al Bo potranno viaggiare gratis
Per gli studenti universitari, oggi, l’abbonamento urbano annuale a Busitalia costa poco più di duecento euro.
Dall’anno prossimo potrebbe essere gratis o quasi, anche per chi usa i mezzi poco o niente. È questo almeno il progetto di cui stanno discutendo Comune, Università, Busitalia e associazioni studentesche: nelle scorse settimane il sindaco Sergio Giordani ha incontrato il rettore Rosario Rizzuto proprio per sondare il terreno, mentre Studenti per-Udu ha consegnato a Busitalia un sondaggio sulle abitudini degli studenti in fatto di mobilità per fare il punto della situazione. Lo spunto arriva da Trento, dove «gli studenti pagano 50 euro in più di tasse universitarie e in cambio viaggiano gratis in tutto il Trentino – spiega Enrico Mazzo, coordinatore di Studenti per-Udu -. Noi vorremmo replicare l’esperienza almeno con la linea urbana e i collegamenti con Legnaro per gli studenti di Agripolis, magari allargando il discorso anche alla linea extraurbana per gli studenti delle scuole superiori». L’idea, in pratica, è quella di convertire la stessa somma che oggi Busitalia incassa dai singoli abbonamenti degli studenti in un maxi-abbonamento forfettario a bus e tram per tutti gli studenti, incluso nelle rette del Bo. Tutto sta nella scelta della copertura e nel prezzo da pagare: «Se si tratta di 10-20 euro a testa si può anche fare – commenta Mazzo -. Se invece si sale a cifre più alte non ci stiamo, anche perché non è detto che tutti siano interessati a sfruttare l’abbonamento». Il compito di ridurre il rincaro o addirittura di azzerarlo spetta a Comune e Università, che stanno valutando proprio se e quanto investire per venire incontro alla richiesta degli studenti: per Palazzo Moroni, pagare una parte degli abbonamenti servirebbe a snellire il traffico e a ridurre l’inquinamento; per il Bo ci sarebbe un ritorno in termini di attrattività e un balzo in avanti da non trascurare nei ranking del diritto allo studio. Insomma, le premesse sono buone; la parola ora passa a Busitalia, che deve quantificare il costo del servizio e fare il preventivo.