Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Crisi di maggioranza ad Adria Il sindaco: sabato scelte decisive
Barbujani convoca i leader della coalizione. Senza intesa si torna a votare
C’è aria di resa dei conti in maggioranza a Palazzo Tassoni e sabato mattina si misurerà se si è davvero arrivati al punto di non ritorno. Massimo Barbujani ha convocato per le 10 del 13 gennaio i segretari e i vicesegretari provinciali di liste e partiti della coalizione di centrodestra da lui guidata, per capire se ci sono i margini per proseguire l’esperienza di sindaco, magari accogliendo l’ipotesi di rimpasto prospettata da Marco Santarato (Lista Frazioni).
Un atto potenzialmente definitivo, stanti i rapporti sempre più tesi con i consiglieri comunali dissidenti Barnaba Busatto (Indipendente, ex Bobo Sindaco), Luca Azzano Cantarutti (Indipendenza Noi Veneto) e Daniele Ceccarello (Fratelli d’Italia, Fd’I) che possono contare in giunta sulla sponda di Giorgia Furlanetto, assessore all’Ambiente espressa sempre da Fd’I.
Al tavolo con Barbujani invitati: per Forza Italia il commissario provinciale Piergiorgio Cortelazzo e il vice Federico Simoni (peraltro vicesindaco di Adria, incarico da cui i «ribelli» chiedono sia sollevato per la gestione del caso «Coimpo»); per la Lega il segretario Stefano Falconi col vice Tommaso Zerbinati, ma non si esclude una partecipazione del sindaco di Rovigo, Massimo Bergamin; per Fd’I il presidente Ceccarello con la portavoce Valeria Mantovan; per la civica «Bobo Sindaco», il presidente Luca Trombini; per Lista Frazioni, il presidente Santarato.
All’incontro non sarebbe stata invitata «Indipendenza Noi Veneto», formalmente perché alle elezioni comunali ha corso in lista comune con Fd’I, nella sostanza perché Barbujani considererebbe ormai esaurito il rapporto con Cantarutti, al pari di quello con Busatto.
Con Ceccarello, invece, ci sarebbe qualche spiraglio, contando sulla «intercessione» del presidente veneto di Fd’I, Sergio Berlato, cui Barbujani intende chiedere udienza a brevissimo.
E l’insofferenza nel sindaco sarebbe forte anche nei confronti della Furlanetto che, lunedì sera, ha disertato il vertice di maggioranza, insieme ai tre dissidenti che, immediatamente prima della riunione, avevano riconsegnato le al sindaco le deleghe ricevute, ossia Politiche giovanili per Busatto, Affari legali per Cantarutti, Caccia per Ceccarello.
«Prendo atto della loro scelta e non voglio commentare oltre — dice Barbujani — Mi spiace che abbiano scelto di non partecipare, perché abbiamo preso decisioni importanti su “Coimpo”. Giovedì (domani, Ndr) alle 19 incontreremo pubblicamente a Ca’ Emo nella sala civica il comitato dei cittadini. Ho dato mandato al consigliere Fabiano Paio di organizzare. Parteciperò assieme all’avvocato del Comune, Giorgio Trovato».
Scelta che fa arrabbiare la Furlanetto. «Non mi è stato comunicato nulla — rilancia — Non ho partecipato alla maggioranza per altri impegni istituzionali come assessore in Pro loco, ma non posso concordare. Avevamo chiesto un consiglio comunale aperto a Ca’ Emo per fare chiarezza, non altro». E Cantarutti chiosa: «A Ca’ Emo chiedevano un confronto pubblico con Simoni, non con l’avvocato dell’amministrazione comunale».
Barbujani è caustico: «Chi si lamenta, poteva venire alla riunione». Critica che viene mossa pure da Simoni. «Chi mi chiedeva chiarimenti non si è presentato — sottolinea il vicesindaco — Si cercano pretesti per far saltare il banco. In vista del prossimo Consiglio, purtroppo mi sento di non escludere nulla».
I tre voti dei «ribelli», uniti ai sei dell’opposizione, sarebbero sufficienti a mettere in minoranza Barbujani in un Consiglio di 17 eletti. «Non ho nulla da nascondere — chiude Barbujani — Il mio operato è trasparente. In aula risponderemo a tutte le domande, col supporto tecnico dell’avvocato Trovato che ci affianca».