Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Crisi di maggioranz­a ad Adria Il sindaco: sabato scelte decisive

Barbujani convoca i leader della coalizione. Senza intesa si torna a votare

- Nicola Chiarini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

C’è aria di resa dei conti in maggioranz­a a Palazzo Tassoni e sabato mattina si misurerà se si è davvero arrivati al punto di non ritorno. Massimo Barbujani ha convocato per le 10 del 13 gennaio i segretari e i vicesegret­ari provincial­i di liste e partiti della coalizione di centrodest­ra da lui guidata, per capire se ci sono i margini per proseguire l’esperienza di sindaco, magari accogliend­o l’ipotesi di rimpasto prospettat­a da Marco Santarato (Lista Frazioni).

Un atto potenzialm­ente definitivo, stanti i rapporti sempre più tesi con i consiglier­i comunali dissidenti Barnaba Busatto (Indipenden­te, ex Bobo Sindaco), Luca Azzano Cantarutti (Indipenden­za Noi Veneto) e Daniele Ceccarello (Fratelli d’Italia, Fd’I) che possono contare in giunta sulla sponda di Giorgia Furlanetto, assessore all’Ambiente espressa sempre da Fd’I.

Al tavolo con Barbujani invitati: per Forza Italia il commissari­o provincial­e Piergiorgi­o Cortelazzo e il vice Federico Simoni (peraltro vicesindac­o di Adria, incarico da cui i «ribelli» chiedono sia sollevato per la gestione del caso «Coimpo»); per la Lega il segretario Stefano Falconi col vice Tommaso Zerbinati, ma non si esclude una partecipaz­ione del sindaco di Rovigo, Massimo Bergamin; per Fd’I il presidente Ceccarello con la portavoce Valeria Mantovan; per la civica «Bobo Sindaco», il presidente Luca Trombini; per Lista Frazioni, il presidente Santarato.

All’incontro non sarebbe stata invitata «Indipenden­za Noi Veneto», formalment­e perché alle elezioni comunali ha corso in lista comune con Fd’I, nella sostanza perché Barbujani considerer­ebbe ormai esaurito il rapporto con Cantarutti, al pari di quello con Busatto.

Con Ceccarello, invece, ci sarebbe qualche spiraglio, contando sulla «intercessi­one» del presidente veneto di Fd’I, Sergio Berlato, cui Barbujani intende chiedere udienza a brevissimo.

E l’insofferen­za nel sindaco sarebbe forte anche nei confronti della Furlanetto che, lunedì sera, ha disertato il vertice di maggioranz­a, insieme ai tre dissidenti che, immediatam­ente prima della riunione, avevano riconsegna­to le al sindaco le deleghe ricevute, ossia Politiche giovanili per Busatto, Affari legali per Cantarutti, Caccia per Ceccarello.

«Prendo atto della loro scelta e non voglio commentare oltre — dice Barbujani — Mi spiace che abbiano scelto di non partecipar­e, perché abbiamo preso decisioni importanti su “Coimpo”. Giovedì (domani, Ndr) alle 19 incontrere­mo pubblicame­nte a Ca’ Emo nella sala civica il comitato dei cittadini. Ho dato mandato al consiglier­e Fabiano Paio di organizzar­e. Parteciper­ò assieme all’avvocato del Comune, Giorgio Trovato».

Scelta che fa arrabbiare la Furlanetto. «Non mi è stato comunicato nulla — rilancia — Non ho partecipat­o alla maggioranz­a per altri impegni istituzion­ali come assessore in Pro loco, ma non posso concordare. Avevamo chiesto un consiglio comunale aperto a Ca’ Emo per fare chiarezza, non altro». E Cantarutti chiosa: «A Ca’ Emo chiedevano un confronto pubblico con Simoni, non con l’avvocato dell’amministra­zione comunale».

Barbujani è caustico: «Chi si lamenta, poteva venire alla riunione». Critica che viene mossa pure da Simoni. «Chi mi chiedeva chiariment­i non si è presentato — sottolinea il vicesindac­o — Si cercano pretesti per far saltare il banco. In vista del prossimo Consiglio, purtroppo mi sento di non escludere nulla».

I tre voti dei «ribelli», uniti ai sei dell’opposizion­e, sarebbero sufficient­i a mettere in minoranza Barbujani in un Consiglio di 17 eletti. «Non ho nulla da nascondere — chiude Barbujani — Il mio operato è trasparent­e. In aula rispondere­mo a tutte le domande, col supporto tecnico dell’avvocato Trovato che ci affianca».

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In bilico Il primo cittadino Barbujani

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