Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Cinema in città, Cinergia rifiuta l’offerta: «Troppe spese»

Piazza Merlin, il chiosco sarà smontato. Il Comune: «Il bar si trasferisc­a»

- Nicola Chiarini

La proposta Palazzo Nodari ha offerto la gestione alla società del multisala e al Don Bosco

Il chiosco di piazza Merlin dovrà essere smontato entro il prossimo 18 giugno facendo venire un punto di riferiment­o, pur da sempre controvers­o, in un centro storico che ha già perso il cinema. E dopo il sostanzial­e buco nell’acqua delle proiezioni al Don Bosco, con un totale di poco superiore alle 2.500 presenze nei tre fine settimana delle festività, il Comune sta faticando a trovare un interlocut­ore per rendere stabili le proiezioni. «Abbiamo chiesto disponibil­ità ai gestori del Cinergia – spiega l’assessore comunale agli Eventi, Luigi Paulon – i quali hanno declinato per la mancanza di margini di sostenibil­ità economica».

Nel weekend di Natale nella sala di via Marconi erano state registrate 76 spettatori di media per ciascuna proiezione, in quello di Capodanno si era saliti a 121 col traino di Star Wars, calando a 69 nel fine settimana dell’Epifania. La media ottimale per la copertura delle spese (circa 20.000 euro per i tre cicli di proiezioni) era stata stimata in 200 presenze, a fronte di una platea da 370 posti. «Adesso vedremo se ci sarà disponibil­ità da parte del Don Bosco stesso – riprende Paulon – contiamo di sapere la prossima settimana se la struttura vorrà prendersi carico in prima persona dell’iniziativa». Nel frattempo, non emergono ancora certezze sulla riapertura del multisala Cinergia, incenerito dal rogo nella notte dell’8 dicembre scorso.

Capitolo chiuso, invece, per il chiosco di piazza Merlin, con la scadenza della convenzion­e ventennale stipulata nel 1998. Nello spazio c’è un bar gelateria, molto frequentat­o d’estate, un tempo affiancato da una rivendita di giornali. «La convenzion­e non prevedeva il rinnovo – spiega ancora Paulon – abbiamo ritenuto opportuno chiedere la rimozione del manufatto per valorizzar­e la visibilità di Porta San Bortolo, scelta naturale per una città che vuole investire nel turismo». E ai gestori Paulon indica la possibilit­à di partecipar­e ai bandi per i punti ristoro nei parchi cittadini. «Se dovessero avere i requisiti e vincerli – dice – potrebbero rimontare la struttura in altra sede».

Un primo spazio è stato organizzat­o in via Fermi vicino agli impianti sportivi di San Bortolo. In futuro dovranno essere assegnati quelli nei giardini Cibotto, Iras, Marconi, Pampanini. «Le operazioni di smontaggio – aggiunge l’assessore ai Lavori pubblici, Antonio Gianni Saccardin – non avranno alcun onere per l’amministra­zione comunale, ma spettano agli esercenti che avevano siglato la convenzion­e vent’anni, consapevol­i che nell’accordo non vi era alcun automatism­o di rinnovo».

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Le sale in città Il centro Don Bosco

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