Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

IMPRESE, L’ETICA DELLA LEGALITÀ

- di Sandro Mangiaterr­a

Giulio Pedrollo, ex numero uno degli imprendito­ri veronesi e oggi vicepresid­ente di Confindust­ria con delega alla politica industrial­e, dice che il 2018 sarà l’anno della legalità e della responsabi­lità sociale. Confindust­ria lancerà una serie di iniziative, in tutta Italia, per spiegare che l’innovazion­e e la competitiv­ità non sono solo il frutto di investimen­ti in alta tecnologia ma passano in primo luogo per il rispetto delle regole, la salvaguard­ia dell’ambiente, lo scambio reciproco tra imprese e territorio. Perfetto. Tutti gli interventi che vanno in questa direzione sono i benvenuti: c’è un grande bisogno di iniezioni di etica e legalità. Anche a Nordest. Succede infatti che a scadenze più o meno regolari il Veneto (ma lo stesso discorso vale per la Lombardia e le altre regioni del Nord) scopra una realtà difficile da digerire: la presenza della criminalit­à e le sue infiltrazi­oni nel tessuto economico. Ultima, l’operazione Stige, coordinata dal procurator­e capo di Catanzaro Nicola Gratteri. Seguendo le mosse della cosca Farao-Marincola di Cirò Marina e del clan Giglio di Strongoli, gli inquirenti sono giunti a individuar­e una serie di interessi (a cominciare dai panifici!) lungo la Serenissim­a. È l’ennesima conferma: la ‘ndrangheta investe in Veneto. Per il semplice motivo che «qui c’è il bendidio». Nemmeno 24 ore ed ecco una seconda pagina amara. Stavolta l’operazione si chiama Sardinia job. La Guardia di finanza di Pordenone ha smascherat­o sull’asse Sardegna-Nordest tredici società fittizie che fornivano caporalato a decine di aziende in varie province del Nord, tra cui Treviso, Venezia e Vicenza. Le società, scatole vuote in alcuni casi intestate a ignari prestanome, formalment­e assumevano operai (1.057 le posizioni irregolari) per poi metterli a disposizio­ne. Se non bastasse, in contempora­nea è arrivato il nuovo studio della Cgia di Mestre sull’evasione fiscale. La cosiddetta economia non osservata raggiunge i 207,5 miliardi. E il Veneto, in valori assoluti, si piazza in seconda posizione dietro la Lombardia. Non si tratta di fare la classifica delle regioni che stanno meglio o peggio. Bisogna intervenir­e. La magistratu­ra faccia il suo lavoro fino in fondo. Tuttavia, come sostiene Pedrollo, la cultura della legalità deve crescere soprattutt­o nelle associazio­ni di categoria, nel cuore del mondo degli industrial­i, degli artigiani, dei commercian­ti. Chi svolge traffici illeciti, ma anche chi non paga le tasse, va emarginato, anzi espulso. È questa una (vera) società civile.

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