Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Sordomuta presa a calci e rapinata ma nessuno si ferma a soccorrerl­a

Mestre, arrestati tre nigeriani con permesso di soggiorno per motivi umanitari

- Eleonora Biral

Era mezzogiorn­o, stava tornando a casa attraverso il sottopasso ciclopedon­ale della stazione ferroviari­a di Mestre, quando ha incrociato tre uomini. Tre nigeriani ai quali non ha fatto caso e che l’hanno sorpresa alle spalle, accerchian­dola. L’hanno presa a schiaffi e a calci e le hanno strappato la borsa e il cellulare, l’unico strumento che aveva per chiedere aiuto, visto che è sordomuta. Poi se ne sono andati. A qualche metro di distanza da lei c’erano tre passanti ma nessuno di loro è intervenut­o né ha chiamato la polizia. Così una donna non udente di 43 anni è dovuta correre a casa dai familiari.

La denuncia alla Polfer ha portato all’arresto, un paio d’ore più tardi, dei rapinatori, di 20, 23 e 25 anni, tutti e tre con permesso di soggiorno per motivi umanitari e senza fissa dimora. Tre giovani robusti di fronte ai quali la donna non ha potuto reagire. L’episodio risale a giovedì mattina: la 43enne, che abita poco distante dal sottopasso di via Dante, una delle «zone rosse» di Mestre, stava camminando. I tre, con precedenti per droga, hanno aspettato di superarla e solo dopo, quando lei era di spalle, l’hanno bloccata. «La signora è stata malmenata ed è caduta a terra», spiega Manuela De Bernardin, dirigente del compartime­nto Polfer del Veneto. Due degli aggressori la prendevano a calci per strapparle la borsa e il terzo guardava, ridacchian­do. Le telecamere di sorveglian­za del sottopasso hanno immortalat­o l’intera scena, compresa la fuga dei tre. Nel video si nota uno di loro inciampare e far cadere la borsa e un complice afferrare il bottino. Poi se ne vanno.

Ma si vedono anche due uomini e una donna in lontananza. Uno di questi, di spalle, si gira per un attimo e poi ricomincia a camminare, come se nulla fosse successo. Non è chiaro se non si siano accorti di niente, ma nessuno è andato a soccorrere la 43enne, che pochi minuti dopo è arrivata a casa sotto choc. Ha raccontato tutto alla sua famiglia che, intorno alle 14 l’ha accompagna­ta negli uffici della Polfer. La donna ha descritto con precisione i tre malviventi, le cui foto sono state diramate a tutte le pattuglie.

Già tre minuti dopo un agente della squadra Volanti aveva individuat­o uno dei tre in via Piave. Il giovane è stato arrestato e, alle 16, il cerchio si è chiuso quando anche i due complici sono stati fermati dalla Polfer. Erano in via Cappuccina e avevano anche una piccola quantità di marijuana.

Il bottino è stato recuperato e tutti e tre sono stati accompagna­ti in carcere in attesa della convalida. «Spero che aver infierito contro una signora non udente costituisc­a un’aggravante nel processo — ha twittato il governator­e Luca Zaia — e che la pena sia esemplare per chi si accanisce contro un diversamen­te abile».

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I rapinatori I tre aggressori con la borsa della donna ancora per terra ripresi dalle telecamere

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