Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Tram, Lorenzoni in missione a Roma «Subito 100 milioni per la terza linea»
Il vicesindaco vuol blindare i fondi stanziati per il Sir3: possibile un bando unico
Si sa, non c’è due senza tre. E proprio sull’onda di quel che dice il proverbio, l’imminente missione a Roma del vicesindaco con delega alla Mobilità Arturo Lorenzoni, prevista intorno alla metà della prossima settimana, avrà un triplice obiettivo.
Il professore di Coalizione Civica, infatti, si recherà al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nella sede di piazzale di Porta Pia, non solo per verificare se e in quale modo sia possibile modificare parzialmente il progetto preliminare della nuova linea di tram dalla Stazione a Voltabarozzo, di recente finanziato dallo stesso ministero con 56 milioni di euro, ma pure per altre due ragioni.
Anzitutto per far sì che il contributo statale, sbloccato con un decreto del ministro Graziano Delrio il 22 dicembre scorso e destinato alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entro fine gennaio, venga messo al riparo in vista delle elezioni politiche del marzo prossimo: in parole povere, Lorenzoni pretenderà la garanzia, messa nero su bianco, che i soldi stanziati per Padova restino tali anche qualora, tra un mese e mezzo, la maggioranza al governo nazionale dovesse cambiare colore. E poi, in secondo luogo, il vicesindaco tornerà a chiedere, come già fatto a metà settembre scorso, che il ministero oggi retto da Delrio si impegni a sostenere economicamente pure la terza tratta del mezzo su rotaia, quella che va da Chiesanuova (con l’eventualità di arrivare fino a Rubano) a Ponte di Brenta e che dovrebbe costare non meno di cento milioni di euro.
«I soldi ci sono, fanno parte di un grande pacchetto destinato a finanziare l’implementazione di sistemi tranviari già esistenti – si limita a dire Lorenzoni – E se ottenessimo la rassicurazione di riceverli entro l’estate, potremmo fare un unico bando di gara per appaltare assieme sia la seconda che la terza linea». E’ vero, nulla è impossibile. Ma, se non altro a prima vista, sembra molto difficile che lo Stato, di fatto nel giro di sei mesi, versi un contributo complessivo superiore ai 150 milioni di euro in favore di un unico Comune. «Però – sorride il vicesindaco – mai dire mai».
Nel frattempo, al di là delle correzioni che Lorenzoni e il sindaco Sergio Giordani sperano di inserire, continuano a giungere solo conferme sul fatto che il veicolo che verrà adoperato sulla tratta Stazione-Voltabarozzo sarà molto simile (se non proprio lo stesso) a quello della francese Translohr che, ormai da un decennio, è in funzione da Pontevigodarzere alla Guizza. E così anche a proposito del tragitto che, a meno d’improbabili sorprese, sarà quello progettato in origine.
Il tram, in sostanza, non passerà per via Facciolati. Ma, nel tratto compreso tra via Sografi e via Canestrini, transiterà sull’attuale pista ciclabile, lambendo il Parco Iris e poi raggiungendo il nuovo capolinea Sud-Est tramite un nuovo ponte sul Bacchiglione parallelo a quello esistente tra la stessa via Facciolati e via Piovese.
La terza linea, invece, dovrebbe partire dal centro commerciale Le Brentelle per poi, snodandosi lungo via Chiesanuova, corso Milano, corso Garibaldi, corso del Popolo, via Tommaseo, via Venezia e via San Marco, arrivare a Ponte di Brenta.