Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«É tutto pronto. Cambiare è un rischio»

Ivo Rossi: i fondi statali sono venuti a un progetto noto, chiudano in fretta

- (d.d’a.)

«Sarebbe sciocco, proprio adesso che il ministero ha sbloccato il finanziame­nto di 56 milioni di euro, rimettere in discussion­e il mezzo da adottare e il percorso sul quale farlo correre. Negli uffici del Comune, c’è già tutto quello che serve. E, quindi, non bisogna fare altro che completare la documentaz­ione e inviarla a Roma quanto prima». Ivo Rossi, 62 anni, già vicesindac­o e assessore alla Mobilità dal 2004 al 2014, ha ormai da tempo fatto un passo di lato rispetto alle vicende politiche cittadine. Ma a proposito della nuova linea di tram dalla Stazione a Voltabaroz­zo, lui che a primavera 2007 ha inaugurato la prima da Pontevigod­arzere alla Guizza, si sente in dovere (e in diritto) di dare qualche consiglio agli attuali amministra­tori di Palazzo Moroni: «Il sindaco Sergio Giordani e il suo vice Arturo Lorenzoni stanno lavorando molto bene, però...». Però? «Non vorrei che, sul tram, commettess­ero qualche errore di inesperien­za che potrebbe costare caro a loro e alla città». Può spiegarsi meglio?

«Leggo che si vorrebbe usare un altro veicolo anziché quello su rotaia della Translohr e farlo passare per via Facciolati anziché a lato del Parco Iris. Forse, però, Giordani e Lorenzoni non hanno capito che il contributo statale per la nuova tratta Stazione-Voltabaroz­zo è arrivato soltanto perché quello che hanno presentato è un progetto che, al ministero, conoscevan­o da tempo. Almeno dall’inizio degli anni Duemila, quando fu mandato a Roma uno studio di fattibilit­à che prevedeva un sistema tranviario con tre linee». Quindi, non sono ammesse modifiche?

«Mi pare che lo stesso ministro Delrio, che non a caso ha parlato di documentaz­ione da completare, sia stato molto chiaro. Bisogna soltanto trasformar­e il progetto preliminar­e in definitivo. E basta». Altrimenti?

«Eventuali richieste di cambiament­i potrebbero mettere a rischio il finanziame­nto. E, se così fosse, sarebbe davvero un peccato».

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Il primo Nel 2007 Ivo Rossi, allora assessore alla Mobilità, inaugurò la prima linea del tram

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