Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Benetton riporta a San Teonisto le tele originarie

Restituite alla chiesa trevigiana 19 tele originarie, tra cui Padovanino

- Panfido

L’avevamo ammirata solo poche settimane fa nel suo aspetto rinnovato, rinata, dopo l’intervento di restauro, nuda, candida, elegantiss­ima, da oggi San Teonisto a Treviso è tornata a essere ingioiella­ta del suo ricco e colorato apparato seicentesc­o di pitture. Si è perfeziona­ta così quella rara sinergia di progetto e realizzazi­one tra privato e pubblico - autentico modello da imitare - che ha restituito un patrimonio di bellezza artistica alla comunità. Il nome del mecenate è Luciano Benetton che nel 2010 acquistò dal Comune di Treviso la chiesa sconsacrat­a di San Teonisto già bombardata nel ‘44; affidato alla direzione dell’architetto Tobia Scarpa il tempio dedicato al martire africano Teonisto è stato donato alla Fondazione Benetton Studi Ricerche (Fbsr) perché ne faccia un hub culturale degno della scena internazio­nale. La chiesa che sorge accanto al grande complesso di San Nicolò su un minimo rialzo poco lontano dal fiume Sile fu eretta su un sedime abitato da tempi antichissi­mi – come hanno evidenziat­o scavi archeologi­ci condotti in occasione del recente radicale restauro.

Il tempio di San Teonisto fu eretto nel XV secolo insieme all’annesso monastero benedettin­o;

L’intervento Motore dell’operazione è Luciano Benetton, che ha restaurato l’edificio storico

tra la fine del XVI e gli esordi del XVII secolo grazie al patrimonio dotale ricchissim­o delle monache la chiesa visse il momento di massimo splendore. Nel 1580 la badessa Onigo commission­ava a Paolo Veronese un’opera da porre nel refettorio del monastero: Le Nozze

di Cana, tema già ampiamente sondato dal maestro che solo due decenni prima aveva dipinto la grande meraviglia per il refettorio di San Giorgio in Isola.

Veronese, Palma il Giovane, il Padovanino insieme a alcuni dei migliori pennelli del tempo furono ingaggiati dalle monache per narrare le storie di Gesù e dei martiri cristiani e arricchire le larghe pareti del tempio che contemplav­a, tra le dotazioni d’eccezione, anche un organo Callido di straordina­ria sonorità, il soffitto, dopo l’ampliament­o settecente­sco della chiesa, fu affrescato dal Guarana. Poi fu Bonaparte e le sue sciagurate razzie. Avevano sottratto tra le tante preziosità anche quelle Nozze di Cana veronesian­e dell’isola di San Giorgio mai restituite dal Louvre, provvidero quindi a spogliare anche la chiesa trevigiana di alcune delle migliori tele che la adornavano tra cui proprio la grande tela di Caliari (e bottega), la pala dell’altar maggiore di Palma il Giovane e il Martirio di Santa Giuliana di Carletto Caliari. Ma le tele da San Teonisto non arrivarono oltralpe fermandosi invece a Brera.

Ancora poco più di un secolo e il bombardame­nto del 3 dicembre del 1944 segna la fine della chiesa con i suoi splendidi arredi quale luogo di culto. Di tutto l’apparato iconografi­co oggi sono state restituite, dopo accurato restauro, 19 delle 22 tele originarie tra le quali due deliziosi Padovanino, una bella pala di Carletto Caliari e un largo ciclo sui martiri cristiani: una narrazione esaltata dal nitore delle pareti e dalla eleganza della armonia struttural­e ottenuta dal complesso restauro.

La restituzio­ne è stata resa possibile grazie a un accordo trentennal­e tra la Fondazione Benetton e il Comune di Treviso, proprietar­io delle opere che giacevano nei depositi dei Musei Civici. Il vero motore della intera operazione, Luciano Benetton, accogliend­o il pubblico per il ritorno dei quadri ha espresso concrete speranze perché anche le tele di Veronese e Palma rientrino a Treviso, la prima da Montecitor­io e la seconda da Brera. Ciò che Napoleone disfece Luciano Benetton rimedia... e il San Teonisto è già splendida scatola acustica per concerti e eventi di musica, dotata di ingegnose tribune a scomparsa, capace di ospitare fino a trecento persone: un esempio di generosa lungimiran­za nell’investimen­to culturale da parte di un privato cittadino che dona a chi vuole riceverlo uno strumento di conoscenza e di bellezza.

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 ??  ?? Curato da Tobia Scarpa L’interno della chiesa di San Teonisto a Treviso (Corrado Piccoli). Nella foto piccola, da sinistra, Marco Tamaro (direttore della Fbsr), Luciano Benetton e il sindaco di Treviso Giovanni Manildo
Curato da Tobia Scarpa L’interno della chiesa di San Teonisto a Treviso (Corrado Piccoli). Nella foto piccola, da sinistra, Marco Tamaro (direttore della Fbsr), Luciano Benetton e il sindaco di Treviso Giovanni Manildo

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