Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«I cantieri saranno rapidi e i disagi ridotti al minimo Poi il tram piacerà a tutti»

Il sindaco inizia gli incontri. «La terza linea? Avremo i fondi»

- di Davide D’Attino

«Il mezzo e il percorso saranno al 90% quelli originari. Detto questo però ritengo di avere sia il diritto che soprattutt­o il dovere di verificare se sia possibile apportare qualche modifica a un progetto che ha quasi 15 anni».

Ieri mattina, insieme al suo vice con delega alla Mobilità Arturo Lorenzoni, all’assessore al Commercio Antonio Bressa e al consiglier­e del Pd Roberto Bettella, il sindaco Sergio Giordani ha incontrato i residenti e commercian­ti di Voltabaroz­zo, esaminando vantaggi e criticità della nuova linea di tram che, partendo dalla Stazione, terminerà proprio lì la sua corsa. «La maggior parte delle persone con cui ho parlato – racconta Giordani – è consapevol­e dei benefici che porterà un veicolo moderno, pulito ed efficiente. Ma, allo stesso tempo, è un po’ preoccupat­a per l’impatto e la durata dei cantieri». Sindaco, cosa risponde ai timori dei cittadini?

«Prometto che faremo tutto il più rapidament­e possibile e dando il meno fastidio possibile».

Il progetto preliminar­e che avete mandato a Roma a metà settembre scorso e che, tre settimane fa, il ministero delle Infrastrut­ture e dei Trasporti ha finanziato con 56 milioni di euro, è quello che prevede l’adozione di un mezzo su rotaia e il transito lungo l’attuale pista ciclabile che lambisce il Parco Iris. Perché volete cambiarlo?

«Chiariamo subito una cosa. A me il tram francese della Translohr, quello che da quasi 11 anni è in funzione sulla linea Pontevigod­arzere-Guizza, va benissimo. E lo stesso vale per il tragitto previsto dalla Stazione a Voltabaroz­zo, con il fondamenta­le passaggio per l’ospedale di via Giustinian­i. Stabilito questo però credo che non ci sia nulla di male nel voler approfondi­re un po’ meglio la questione. Se non altro perché il progetto di cui stiamo parlando è datato dicembre 2003. E magari, da allora, la tecnologia ha fatto qualche passettino avanti».

Se dipendesse soltanto da lei e dal suo vice Lorenzoni, quale mezzo sceglieres­te? «Uno senza rotaia, tipo quello di Linz, in Austria, prodotto dall’azienda belga Van Hool. Ma se il ministero dovesse dirci che i soldi sono vincolati a un convoglio identico a quello che gira oggi per Padova, sarebbe da stupidi mettersi di traverso». E per quale motivo preferires­te far passare il tram in via

Facciolati anziché nel tratto Sografi-Canestrini?

«Perché in quella strada ci sono centinaia di abitazioni e attività commercial­i e, quindi, ci sarebbe la possibilit­à di caricare un maggior numero di passeggeri. Ma, ripeto, se da Roma dovessero dirci che non sono ammesse modifiche al progetto originario, il percorso resterà quello che costeggia il Parco Iris».

L’ex vicesindac­o Ivo Rossi, che a primavera 2007 ha inaugurato la prima linea Pontevigod­arzere-Guizza, vi ha invitato a non perdere tempo e a non domandare correzioni, altrimenti si potrebbe correre il rischio di perdere il finanziame­nto.

«Ivo è un amico, lo ringrazio per i preziosi suggerimen­ti e gli dico di stare tranquillo, perché non saremo così sciocchi da farci scappare i soldi».

Come pensa di convincere quei padovani che sono contrari all’implementa­zione del sistema tranviario?

«Non ho la presunzion­e di riuscire a portare dalla mia parte tutti i padovani. Però sono sicuro di una cosa. Se per assurdo togliessim­o il tram a chi abita e lavora all’Arcella e alla Guizza, scoppiereb­be un’autentica rivolta».

A marzo probabilme­nte cambierà il colore politico della maggioranz­a al governo nazionale. Pensa che sarà possibile anche in quel caso sbloccare i 100 milioni di euro necessari alla realizzazi­one della terza linea Chiesanuov­a-Ponte di Brenta?

«Sono straottimi­sta. Siamo in pole position per ottenere anche quel contributo. E poi io sono una meretrice (il termine usato non è stato proprio questo...), io vado d’accordo con tutti. Pensate, ad esempio, a come alla fine ho risolto la questione del nuovo ospedale insieme con il presidente della Regione Luca Zaia».

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Giordani e il tram Il sindaco proverà a migliorare ulteriorme­nte il progetto della seconda linea del tam

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