Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Soldi nascosti nel bunker, niente restituzione
Il dentista di Cittadella non riavrà i 2,4 milioni sequestrati dalla guardia di finanza
A un anno esatto dall’emissione del decreto di sequestro a carico di Carlo Gobbo, dentista di Cittadella nei guai per un’evasione milionaria, arriva ora la sentenza della Cassazione che mette la parola fine a qualsiasi richiesta di riavere indietro denaro e ville sui cui la Finanza aveva messo i sigilli.
La terza sezione penale della Suprema Corte, presieduta dal giudice Aldo Cavallo, si è infatti espressa contro il ricorso fatto dai legali di Gobbo in merito l’ordinanza del tribunale di Padova che aveva dichiarato inammissibile la richiesta di Riesame per il dissequestro di 2milioni e 400 mila euro sigillati dalla Finanza. Gobbo vedeva una sproporzione tra il profitto illecito accumulato in quattro anni («il nero») e la quantità di beni finiti sotto le maglie dei finanzieri, che, di fatto, gli hanno bloccato più del doppio. A spiegare il motivo del rigetto del ricorso è la stessa Cassazione: «L’errore nel quale (Gobbo ndr) cade, è quello di confrontare il valore di quattro beni immobili (quantificato dal perito di parte in 2 milioni e 600mila euro) con quello ritenuto dalla polizia giudiziaria, pari a un milione e 405mila euro. L’errore consiste nel fatto che tale eccedenza (pari a un milione e 200 mila euro), ove realmente sussistente, concorrerebbe a integrare la differenza tra tutti i beni sequestrati (un milione e mezzo secondo la polizia giudiziaria ndr) e il profitto del reato, ovvero 2 milioni e 400mila euro». Per dirla in parole povere, i finanzieri hanno sequestrato al dentista non solo il nero ma anche le tasse non versate su quel nero. Il caso di Carlo Gobbo, proprietario di tre maxi studi nell’Alta Padovana, fece scalpore per la spy story che si nascondeva dietro alla prima denuncia. Fu infatti una dipendente, licenziata perché ritenuta infedele, a far avere alla Finanza un cdrom con registrazioni di operazioni contabili. Accertamenti successivi hanno consentito di dimostrare che Gobbo aveva una contabilità parallela da anni. Nello studio di Cittadella i finanzieri trovarono anche una stanzabunker in cui si tenevano i libri contabili dei guadagni nascosti al Fisco.