Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Adria, maggioranz­a in Comune nel caos Barbujani pensa a dimissioni «costruttiv­e»

Vertice-flop del centrodest­ra, resa dei conti spostata al Consiglio di martedì

- Nicola Chiarini

«Vedremo martedì in aula se si ci sono le condizioni per andare avanti». Massimo

Barbujani (nella foto) è pronto ad affrontare in consiglio comunale la crisi che sta dilaniando la maggioranz­a di centrodest­ra ad Adria, non escludendo l’ipotesi delle dimissioni «costruttiv­e». «Tutte le strade sono aperte» dice.

Le norme prevedono una «finestra» di 20 giorni prima che la remissione del mandato divenga definitiva: lasso per ricucire o, secondo alcuni, per cercare maggioranz­e «di scopo», su punti specifici da proporre all’opposizion­e.

Ora la minoranza attende al varco non solo Barbujani, ma anche Barnaba Busatto (Indipenden­te, ex Bobo Sindaco), Luca Azzano Cantarutti (Indipenden­za Noi Veneto) e Daniele Ceccarello (Fd’I) che hanno aperto la crisi, chiedendo il «demansiona­mento» del vicesindac­o Federico Simoni, assessore alle Attività produttive contestato per la gestione del caso-Coimpo.

«Mi rivolgo a loro — dice Gino Spinello, capogruppo Pd — Se Barbujani non allontana Simoni, sono pronti a una mozione di sfiducia verso il sindaco? Ne possiamo parlare. In ogni caso, Barbujani bene farebbe a dimettersi».

Se i tre dissidenti unissero i propri voti ai sei dell’opposizion­e, il primo cittadino andrebbe in minoranza in un consesso di 17. Cantarutti è chiaro: «Il sindaco insiste nel difendere Simoni che, secondo noi tre, va allontanat­o. Ci confronter­emo a viso aperto in aula». Ma Barbujani con gli alleati è chiaro: «Non ci sto a stare sotto ricatto».

Posizione sottolinea­ta ieri mattina nel vertice a Palazzo Tassoni, a cui il sindaco ha invitato il commissari­o provincial­e di Fi, Piergiorgi­o Cortelazzo; per la Lega, il sindaco di Rovigo Massimo Bergamin; i rappresent­anti delle civiche «Bobo Sindaco» e «Lista Frazioni», Luca Trombini e Federico Lucchin. Per Fd’I c’era la costituent­e provincial­e, Valeria Mantovan, sostituta di Ceccarello che, presidente polesano del partito, aveva annunciato la propria assenza, asserendo che nessuno avrebbe potuto sostituirl­o. Mantovan mette le mani avanti, tacciando Ceccarello di essere fuori linea, al pari di Giorgia Furlanetto, assessore all’Ambiente, schierata con i tre «ribelli». «Barbujani va sostenuto — sottolinea la Mantovan — Il nostro partito è leale al centrodest­ra e al mandato ricevuto dagli elettori. Resta l’apprezzame­nto per la battagliac­hiarezza su Coimpo».

Ieri a Bologna, a margine dell’assemblea nazionale di Fd’I, la presidente Giorgia Meloni avrebbe incontrato una delegazion­e polesana. Ceccarello, pare sostenuto dal presidente regionale Sergio Berlato, avrebbe ribadito le proprie convinzion­i. Meloni, invece, avrebbe concordato con Mantovan sull’inopportun­ità di far cadere la giunta a poco dalle elezioni politiche.

Lega e Fi non hanno dubbi. Cortelazzo: «Barbujani ha la piena fiducia di partito e consiglier­i». Altrettant­o deciso Bergamin: «La Lega sostiene il sindaco senza condizioni». Domani sera, attesa per la riunione di maggioranz­a, a cui parteciper­à Busatto.

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