Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Adria, maggioranza in Comune nel caos Barbujani pensa a dimissioni «costruttive»
Vertice-flop del centrodestra, resa dei conti spostata al Consiglio di martedì
«Vedremo martedì in aula se si ci sono le condizioni per andare avanti». Massimo
Barbujani (nella foto) è pronto ad affrontare in consiglio comunale la crisi che sta dilaniando la maggioranza di centrodestra ad Adria, non escludendo l’ipotesi delle dimissioni «costruttive». «Tutte le strade sono aperte» dice.
Le norme prevedono una «finestra» di 20 giorni prima che la remissione del mandato divenga definitiva: lasso per ricucire o, secondo alcuni, per cercare maggioranze «di scopo», su punti specifici da proporre all’opposizione.
Ora la minoranza attende al varco non solo Barbujani, ma anche Barnaba Busatto (Indipendente, ex Bobo Sindaco), Luca Azzano Cantarutti (Indipendenza Noi Veneto) e Daniele Ceccarello (Fd’I) che hanno aperto la crisi, chiedendo il «demansionamento» del vicesindaco Federico Simoni, assessore alle Attività produttive contestato per la gestione del caso-Coimpo.
«Mi rivolgo a loro — dice Gino Spinello, capogruppo Pd — Se Barbujani non allontana Simoni, sono pronti a una mozione di sfiducia verso il sindaco? Ne possiamo parlare. In ogni caso, Barbujani bene farebbe a dimettersi».
Se i tre dissidenti unissero i propri voti ai sei dell’opposizione, il primo cittadino andrebbe in minoranza in un consesso di 17. Cantarutti è chiaro: «Il sindaco insiste nel difendere Simoni che, secondo noi tre, va allontanato. Ci confronteremo a viso aperto in aula». Ma Barbujani con gli alleati è chiaro: «Non ci sto a stare sotto ricatto».
Posizione sottolineata ieri mattina nel vertice a Palazzo Tassoni, a cui il sindaco ha invitato il commissario provinciale di Fi, Piergiorgio Cortelazzo; per la Lega, il sindaco di Rovigo Massimo Bergamin; i rappresentanti delle civiche «Bobo Sindaco» e «Lista Frazioni», Luca Trombini e Federico Lucchin. Per Fd’I c’era la costituente provinciale, Valeria Mantovan, sostituta di Ceccarello che, presidente polesano del partito, aveva annunciato la propria assenza, asserendo che nessuno avrebbe potuto sostituirlo. Mantovan mette le mani avanti, tacciando Ceccarello di essere fuori linea, al pari di Giorgia Furlanetto, assessore all’Ambiente, schierata con i tre «ribelli». «Barbujani va sostenuto — sottolinea la Mantovan — Il nostro partito è leale al centrodestra e al mandato ricevuto dagli elettori. Resta l’apprezzamento per la battagliachiarezza su Coimpo».
Ieri a Bologna, a margine dell’assemblea nazionale di Fd’I, la presidente Giorgia Meloni avrebbe incontrato una delegazione polesana. Ceccarello, pare sostenuto dal presidente regionale Sergio Berlato, avrebbe ribadito le proprie convinzioni. Meloni, invece, avrebbe concordato con Mantovan sull’inopportunità di far cadere la giunta a poco dalle elezioni politiche.
Lega e Fi non hanno dubbi. Cortelazzo: «Barbujani ha la piena fiducia di partito e consiglieri». Altrettanto deciso Bergamin: «La Lega sostiene il sindaco senza condizioni». Domani sera, attesa per la riunione di maggioranza, a cui parteciperà Busatto.