Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Elezioni politiche, il rebus dell’assegnazione dei seggi Regna la disinformazione
In corso le «apparenti» grandi manovre per le candidature alle prossime elezioni politiche che, in realtà, si sostanziano in decisorie riunioni claustrali di alcuni big nazionali. Avendo notato una piuttosto diffusa disinformazione, cerco di fare un po’ di chiarezza, specificatamente per quanto riguarda la nostra provincia. Per la Camera dei Deputati vi sono un collegio uninominale che comprende tutti e solo i Comuni Polesani e un collegio plurinominale costituito dalle province di Rovigo e di Verona con assegnazione complessiva di sette seggi. Per il Senato il collegio uninominale si estende dal Polesine a Chioggia ed altri quindici Comuni del Veneziano. Il collegio plurinominale comprende le province di Rovigo, Belluno, Treviso e Venezia, con dodici posti. Nei collegi plurinominali vi è uno sbarramento (chi non lo raggiunge resta escluso dall’attribuzione di parlamentari) del 3%, in caso di coalizioni del 10% e uno dei partiti della coalizione deve aver superato il 3%. Il candidato nell’uninominale che ottiene più voti di quelli dei suoi competitori nel Collegio viene eletto anche se il partito cui appartiene non supera nel proporzionale il 3%. La ripartizione di seggi nel plurinominale avviene su base nazionale per la Camera, su base regionale per il Senato, sommando tutti i voti ottenuti dal partito o dalla coalizione e attribuendoli effettuando la graduatoria con calcoli proporzionali. I nomi dei candidati sono scritti sulla lista, senza possibilità di esprimere preferenze, con attribuzione automatica a chi si trova «più in alto». Non si deve peraltro credere che nel collegio uninominale si effettui una scelta ad personam, in quanto verranno consegnate due schede: l’una per la Camera e l’altra per il Senato, non sarà possibile il voto disgiunto e neppure il voto solo per l’uninominale: votando per il quale, automaticamente si voterà anche per il proporzionale, con l’unica variante che in caso di coalizione, si potrà scegliere uno dei partiti che la compongono. Ciò in me suscita perplessità, d’altra parte da quando esiste il «male inevitabile» del suffragio universale nessuno ha elaborato una legge elettorale perfetta.