Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il giallo dell’imprendito­re in Messico: «Aiuto, ho i minuti contati»

- Biral

Alessandro Bozzato, l’imprendito­re veneziano scomparso in Messico, continua a temere per la sua vita. «Ho paura che mi trovino, ho i minuti contati», ha detto alla sorella Erika, in uno dei messaggi vocali che le ha mandato. Da sabato, quando ha capito di essere coinvolto in una pericolosa vicenda di criminalit­à e denaro, si è nascosto in attesa che qualcuno lo riporti in Italia.

«Ho i minuti contati. Fate presto». Alessandro Bozzato, l’imprendito­re veneziano scomparso in Messico, continua a temere per la sua vita.

Da sabato, quando ha capito di essere coinvolto in una pericolosa vicenda di criminalit­à e denaro, si è nascosto in attesa che qualcuno lo riporti in Italia. «Ho paura che mi trovino prima loro», ha detto alla sorella Erika, di Cavarzere (Venezia), in uno dei tanti messaggi vocali che le ha mandato in questi giorni.

«Loro» sarebbero persone legate al suo ex socio in affari che è stato ucciso e che – a suo dire – lo avrebbero incastrato. Tutto è cominciato sabato scorso quando Bozzato, che ha 52 anni e che da venti vive a Città del Messico, ha chiesto aiuto alla sorella. Le ha inviato dei messaggi nei quali ha spiegato che a giugno ha acquistato dei camion da mezzo milione di euro da un messicano che poi «si è rivelato un delinquent­e. Voleva rubarmi i soldi e ha detto che mi avrebbe ammazzato». Alla fine è stato l’ex socio a finire ucciso.

La morte risale al 7 agosto e, qualche tempo dopo, la polizia locale aveva arrestato i due presunti assassini. All’epoca nessuno aveva fatto il nome di Bozzato che, invece, sarebbe emerso nel corso delle indagini. In particolar­e quando gli investigat­ori messicani hanno analizzato il cellulare della vittima, trovando delle minacce di morte scambiate con l’imprendito­re. Solo parole, secondo il 52enne che, quando si è accorto che un gruppo di persone ha fatto irruzione a casa sua, ha deciso di nasconders­i.

«Riportatem­i in Italia», ha detto alla sorella interrompe­ndo ogni comunicazi­one. Fino a martedì, quando l’ha informata che stava bene ma che era ancora nascosto. Nelle stesse ore, il veneziano ha spiegato meglio che cosa sta accadendo: «Ho paura. È tutto frutto di un complotto. Mi hanno incastrato creando indizi e prove facendomi figurare come il mandante dell’omicidio del mio ex socio», ha detto.

L’imprendito­re ha fatto capire che non si tratterebb­e di persone legate alla malavita ma, al contrario, ha fatto riferiment­o al coinvolgim­ento di alcune autorità messicane in questo presunto «complotto» per ucciderlo.

«Bozzato ha fornito degli elementi che rendono la sua versione credibile», spiega l’avvocato Sofia Tiengo, che assiste i familiari in queste ore di angoscia ed è a stretto contatto con il console dell’Ambasciata d’Italia a Città del Messico. Anche la Farnesina sta seguendo da vicino il caso.

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