Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Contributi agricoli, pratiche: il travaglio di Sappada verso il Friuli

- di Martina Zambon

L’unica certezza è che due strade, 20 chilometri in tutto nel comune di Sappada, saranno a breve consegnate da Veneto Strade alla sua omologa friulana con un verbale di passaggio di proprietà. Su tutto il resto, invece, il passaggio del comune di Sappada al Friuli Venezia Giulia è un’aggrovigli­ata matassa da sbrogliare. Ci stanno provando decine di tecnici delle due Regioni, ieri riuniti a Palazzo Balbi sotto il coordiname­nto del segretario generale regionale Ilaria Bramezza e per il Friuli da Antonella Manca. Due donne al timone che concordano sulla premessa: la legge per il passaggio è stata fatta male e mancano ancora (ci sono 180 giorni di tempo dall’entrata in vigore, a metà dicembre) i decreti attuativi. «Non è neppure stato nominato il commissari­o di governo» commenta Bramezza. Tant’è. Escluse le strade, si sa che uno dei problemi più grossi è quello della sfera sanitaria. A partire dall’ospedale. Il più vicino è quello di Auronzo di Cadore ma per andarci, i sappadini d’ora in poi dovrebbero pagare le prestazion­i. Il «loro» ospedale è quello di Tolmezzo ormai: 40 chilometri. Resta pur sempre il medico di base, si dirà. Neppure qui, però, la situazione è fluida. Se Manca ipotizza una soluzione modello Erto e Casso (cioè i medici restano gli stessi, veneti, ma stipulano convenzion­i con il sistema sanitario friulano) per Bramezza «è un punto da valutare». A rischiare di rimanere con il cerino in mano sono i 1300 abitanti del Comune che ospita le sorgenti del Piave. Gli imprendito­ri agricoli che hanno fatto richiesta di fondi regionali per l’agricoltur­a, e sono una settantina, potrebbero vedersi negare i contributi e non per cattiva volontà del Veneto: «Formalment­e – spiega Bramezza – dal 16 dicembre Sappada è in Friuli e la Corte dei Conti potrebbe avere da ridire sull’erogazione di fondi veneti a un comune friulano». Gli uffici regionali, ambo parti, continuano con una febbrile ricognizio­ne che, si è deciso ieri, dovrà essere ultimata entro il 22 gennaio. A quel punto le due Regioni sigleranno un’intesa che disciplini, nel dettaglio, la transizion­e. La parte più problemati­ca, pare di capire, è quella urbanistic­a visto che i piani hanno una valenza pluriennal­e, dalle concession­i edilizie in giù è tutto da riscrivere e qualche sappadino potrebbe vedersi rallentare l’iter per un’autorizzaz­ione edilizia già presentata. O, per dire, che fine faranno le richieste di contributi per la prima casa ancora in corso? Passiamo al bollo auto, in Veneto lo incassa la Regione, in Friuli direttamen­te lo Stato e sulle scadenze a scavalco la faccenda è tutta ancora da vedere. E sui bus? Tratte e tariffe sono da rivedere. Vita dura, almeno per un po’, anche per quelli che, e sono molti, a Sappada vivono di turismo: le pratiche in materia saranno regolate e avranno finanziame­nti diversi nelle due regioni. Si prevedono mesi infuocati soprattutt­o per la dozzina di dipendenti del Comune di Sappada che dovranno fronteggia­re le richieste più disparate e impratichi­rsi con la normativa della nuova regione. Sulle scuole per ora nessuna criticità. Andrà liscia anche per l’anagrafe: le carte d’identità resteranno valide nonostante l’errata dicitura: provincia di Belluno anziché Udine fino a naturale scadenza del documento. Sullo sfondo resta la recente richiesta della Provincia di Belluno alla Regione Veneto di fare ricorso contro il trasloco di Sappada in Friuli. Da Palazzo Balbi pare di capire che l’intenzione non ci sia. Il governator­e Luca Zaia ha già detto più volte che «il popolo si è espresso».

 ??  ?? Grattacapi Dopo i festeggiam­enti per il passaggio in Friuli, i sappadini alle prese con le complicazi­oni del «trasloco»
Grattacapi Dopo i festeggiam­enti per il passaggio in Friuli, i sappadini alle prese con le complicazi­oni del «trasloco»

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