Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Sempre meno residenti in centro una casa su quattro risulta vuota

L’Ancsa e il Cresme tracciano un profilo del patrimonio abitativo padovano

- Davide D’Attino

Milano, Roma e Napoli sono ovviamente fuori classifica. E così pure, in maniera altrettant­o scontata, Venezia e Bologna. Ma, fatte le debite proporzion­i, Firenze e Torino sembrano, per quanto irraggiung­ibili, molto vicine.

Con un valore che sfiora i quattro miliardi e mezzo di euro, infatti, il patrimonio immobiliar­e residenzia­le del centro storico di Padova si colloca all’ottavo posto a livello nazionale e precede, grazie al pregio architetto­nico ed economico delle abitazioni che si trovano nell’area tra Prato della Valle e piazza Garibaldi, capoluoghi importanti come Verona, Ferrara, Parma e Genova. Il cuore della città del Santo, merito del prestigio delle case che lo compongono, è insomma uno dei più preziosi e ricchi d’Italia.

Il dato, per certi versi sorprenden­te, emerge da un recente e dettagliat­o dossier elaborato dall’Ancsa, l’associazio­ne nazionale centri storico artistici, in collaboraz­ione con il Cresme, il centro ricerche economiche e sociali del mercato dell’edilizia, e la Compagnia di San Paolo di Torino, una delle fondazioni bancarie più grandi e antiche d’Europa. Come scritto in avvio, al comando di questa speciale graduatori­a, c’è Milano, il cui centro storico possiede un valore, contando soltanto i fabbricati di tipo residenzia­le, di 36 miliardi e 471 milioni di euro. Poi, alle spalle della Capitale economica del Paese, c’è quella politica, Roma, con 32 miliardi e mezzo di euro, seguita da Napoli (22 miliardi e 411 milioni di euro), Venezia (16 miliardi e 178 milioni di euro), Bologna (nove miliardi e 815 milioni di euro), Firenze (sei miliardi e 884 milioni di euro) e Torino (cinque miliardi e 716 milioni di euro).

Quindi, in ottava posizione, c’è appunto Padova, che presenta un patrimonio abitativo, limitato sostanzial­mente alla zona interna alle mura, di quattro miliardi e 367 milioni di euro.

Nello specifico, il nucleo fondante della città, prendendo come punti cardinali la Stazione a Nord, le acque del Bacchiglio­ne a Ovest, la Basilica di Santa Giustina a Sud e l’ospedale di via Giustinian­i a Est, è popolato da circa 17mila unità immobiliar­i, il cui valore medio si aggira intorno ai 260mila euro e la cui superficie media è pari a 95 metri quadrati. Alloggi, quelli appena citati, che si trovano all’interno di 4.080 edifici, il 45,9% dei quali (prevedibil­mente) costruiti prima del 1919.

Anche per quanto riguarda il settore delle compravend­ite, il centro storico di Padova è uno dei più cari d’Italia, con un prezzo medio di 2.706 euro al metro quadro: pure qui, in testa alla classifica, ci sono Milano (6.538 euro al metro quadro) e Roma (6.115 euro al metro quadro).

Scorrendo il dossier dell’Ancsa, si scopre poi che quasi una casa su quattro, tra le circa 17mila scritte prima, risulta non occupata: stiamo parlando di quasi 3.900 alloggi disabitati pari al 22,8% del totale. Un dato che, dalle parti di Palazzo Moroni, dovrebbe forse far riflettere. Ma quanti e chi sono i residenti del cuore della città? Tra Prato della Valle e piazza Garibaldi, vivono circa 27mila persone e quasi il 30% di loro (7.633 unità) ha più di 65 anni. Mentre bimbi e ragazzini d’età compresa tra zero e 14 anni toccano appena quota 10,5% (2.864 unità). Un’ultima curiosità, tra le tante che emergono dall’indagine, è quella riguardant­e il fatto che, ogni giorno, più di 40mila padovani (e non solo) si recano in centro storico per ragioni di lavoro.

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