Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Rugby, stop all’era-Zambelli Veleno su Comune e Costato
Al patron succede Azzi. Il sindaco: «Spiace, siamo con la società»
Francesco Zambelli si è dimesso definitivamente dalla presidenza della Femi-Cz Rugby Rovigo Delta. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono le polemiche con l’amministrazione del sindaco Massimo Bergamin (in particolare l’assessore Luigi Paulon) dopo la segnalazione delle condizioni fatiscenti della vecchia palestra allo stadio comunale «Battaglini». Al suo posto subentra Nicola Azzi, da anni braccio destro e vicepresidente dei Bersaglieri.
Zambelli ieri mattina, davanti anche ai figli Carolina e Antonio, nella sala consiliare dello stadio si è sfogato. «In questi giorni di cose ne sono state raccontate tante partendo da una questioncina costruita ad arte, quella della conferenza stampa sulla questione della palestrina — ha attaccato Zambelli — ma io avevo capito che dietro quell’atteggiamento c’era, da parte del Comune, la volontà di non attuare gli accordi precedenti per la modifica, nel senso da me voluto, della convenzione ora in vigore».
La convenzione firmata ai tempi del commissario prefettizio Claudio Ventrice è il nodo cruciale delle dimissioni del patron. «Venne firmata in fretta e furia per non perdere le amichevoli col Benetton e le Zebre — racconta ancora l’ormai ex patron — ma il comodato d’uso gratuito imponeva che la responsabilità penale e civile degli impianti se la prendesse il sottoscritto».
Anche alla Monti Rugby Junior del professor Luigi Costato e diretta da Attilio Roversi, Zambelli non le risparmia. «I reggenti della Monti junior e il peso dei fondi da loro ricevuti dalla Fondazione Cariparo hanno avuto la meglio e dato l’indirizzo al Comune su come muoversi. Dopo che per anni io ho pagato per loro. La Rugby Rovigo non può più restare ingabbiata dal Comune che mi ha propinato il comodato d’uso gratuito in quelle condizioni 4 anni fa e invece ora intende sostenere una società sportiva giovanile che sta in piedi principalmente grazie ai 110 mila euro forniti dalla Fondazione Cariparo. Mi verrebbe da gridare allo scandalo».
Sarà un compito impegnativo per Nicola Azzi ricucire i rapporti con la «Monti» e con Palazzo Nodari per ottenere l’agibilità definitiva dello stadio, ora in deroga. «Sarà la prima cosa che farò. Francesco mi ha promesso che se lo faccio poi tornerà al suo posto» ha dichiarato Azzi.
L’ex numero uno rossoblù per il momento resta nel Cda (consiglio di amministrazione) e mantiene il sostegno economico sino a fine stagione. Dal 30 giugno in poi si vedrà.
Non si scompone il sindaco Massimo Bergamin: «Mi dispiace per Zambelli. Ma noi la società la stiamo sostenendo con i fatti. Il Comune c’è e ci sarà. E a fine gennaio arriverà la nuova palestra».
E così l’opposizione attacca sindaco e giunta. «Il sindaco si dice solidale con il presidente Zambelli? — si chiede provocatoriamente Nadia Romeo, capogruppo Pd — Se lo è davvero dimissioni gli assessori Paulon e Saccardin che hanno creato il cortocircuito con le loro dichiarazioni». Opzione auspicabile, ma non realizzabile, secondo Ivaldo Vernelli. «Bergamin non allontanerà alcun assessore — rilan- cia il capogruppo M5S — A quest’amministrazione mancano i fondamentali e questo atto di maleducazione verso Zambelli è solo l’ultimo da parte di un sindaco e di una giunta inadeguati al ruolo».
La Lista Menon prepara interrogazioni in aula. «L’addio di Zambelli — sottolinea la capogruppo Silvia Menon — ci dà lo stimolo per chiedere chiarezza sulla gestione degli impianti sportivi e dei rapporti con le società sul versante delle manutenzioni».
Triste giorno per i tifosi rossoblù. «Non ci sono vincitori in questa vicenda, tutti devono farsi un esame di coscienza su quanto accaduto a questo sport che è la nostra eccellenza — racconta Stefano Padoan, presidente del club Posse Rossoblù — Tifosi volete bene a Zambelli e al rugby? Il 3 febbraio contro il San Donà riempite il Battaglini come fosse una finale».
Le reazioni Opposizioni all’attacco: «Inadeguati». Le Posse: amiamo il presidente, il 3 febbraio tutti allo stadio