Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Adria: dimissioni in stallo per il sindaco Barbujani Coimpo, rivelazion­e-choc: terreni super-inquinati

- N. C.

Non sono le dimissioni non presentate da Massimo Barbujani a tenere banco a Palazzo Tassoni, ma la relazione dei Carabinier­i Forestali di Rovigo, prodotta dall’analisi di 377 ettari di terreni tra Adria e Pettorazza Grimani.

Accertamen­ti condotti con la collaboraz­ione dell’Arpav di Treviso dopo il sequestro dei 280 ettari nello stesso comprensor­io nell’ambito delle indagini della Direzione distrettua­le antimafia (Dda) di Venezia sull’azienda «Coipo» di Ca’ Emo e sull’ipotesi di suo smaltiment­o illecito di rifiuti, inchiesta che si affianca a una analoga della Procura di Firenze e al filone per omicidio colposo in corso a Rovigo, dopo l’incidente sul lavoro in azienda del 22 settembre 2014 quando morirono quattro operai.

La relazione è stata letta per stralci in aula dall’assessore all’Ambiente, Giorgia Furlanetto. Dall’atto, consegnato ieri ai consiglier­i nella seduta, emergerebb­e «una presenza significat­iva» e «numerosi superament­i accertati» di concentraz­ioni di nichel, zinco, idrocarbur­i. Dalla lettura si apprende che i superament­i sarebbero stati rilevati «in quindici casi su 32 campioni realizzati» e appare sostenibil­e l’ipotesi che questi esiti possano derivare dall’applicazio­ne di «ingentissi­me applicazio­ni di fanghi che non erano esenti da concentraz­ioni elevatissi­me». Situazioni che comportano «procedura di verifica, bonifica e ripristino dei siti inquinati». Temi che rafforzano le preoccupaz­ioni emerse fin dall’inizio del dibattito, in cui Barbujani ha chiesto la collaboraz­ione di tutti per sbrogliare l’intricatis­sima matassa.

Punto su cui Luca Azzano Cantarutti (uno dei tre «ribelli» del centrodest­ra con Barnaba Busatto e Daniele Ceccarello) precisa come per procedere in questa direzione, serve fare chiarezza sui rapporti del vicesindac­o Federico Simoni con «Coimpo», di cui torna a chiedere la testa formalizza­ndo la mozione di sfiducia.

«Non c’è crisi di fiducia verso sindaco e giunta su Coimpo, in particolar­e di Furlanetto — sottolinea Cantarutti, asserendo di riferirsi a una relazione dei Carabinier­i Forestali — ma c’è sfiducia totale nei confronti di Simoni che mi risulta che abbia affermato il 19 novembre 2015 “dobbiamo addomestic­arlo” riferito al tecnico ambientale incaricato dal Comune di predisporr­e una relazione sulla vicenda».

E Simoni replica: «Sono molto curioso di sapere come si sia procurato un documento della Forestale che non esibisce. Ci sono forse condotte delittuose da parte mia?».

Verso le 23.20 Cantarutti propone dieci minuti di sospension­e per predisporr­e la mozione di sfiducia, ma il dibattito si accende e, a notte, la richiesta di time out non era stata ancora votata.

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