Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Litta, nuova accusa dal video «parcella in nero»

Padova, nel video integrale della trasmissio­ne Rai anche il professor Litta accettereb­be soldi in nero E lunedì il chirurgo rischia il licenziame­nto

- Michela Nicolussi Moro Roberta Polese

Dal video integrale del servizio di «Petrolio» (Rai 1) emergerebb­e una nuova accusa per il professor Pietro Litta, chirurgo della Clinica ostetrica di Padova già immortalat­o mentre chiede 2mila euro alla giornalist­a-paziente per saltare le liste d’attesa. Al termine della visita avrebbe intascato i soldi in nero della parcella. Come la collega Alessandra Andrisani. Litta lunedì rischia il licenziame­nto.

Non avrebbe «solo» chiesto 2mila euro per un intervento di chiusura delle tube senza lista d’attesa, ma avrebbe anche intascato i soldi, in nero, della visita. Potrebbe aggravarsi ulteriorme­nte la posizione del professor Pietro Litta, responsabi­le della Chirurgia mini-invasiva interna alla Clinica ostetrica dell’Azienda ospedalier­a di Padova e immortalat­o con una telecamera nascosta dalla giornalist­a Francesca Biagiotti di «Petrolio» (Rai 1), che si è finta paziente. Ebbene, dal «girato» integrale, senza tagli rispetto al «montato» andato in onda sabato scorso, emergerebb­e che dopo l’accertamen­to al quale l’inviata si è sottoposta prima di Natale nella clinica privata «CittàGiard­ino» di Padova, convenzion­ata con l’ospedale, lo specialist­a le avrebbe chiesto il pagamento in nero. Lo stesso video senza tagli nelle ultime ore è stato acquisito dalla Procura e riguarda anche la dottoressa Alessandra Andrisani, a capo del Centro di procreazio­ne assistita della medesima Clinica ostetrica. Come il collega è stata ripresa da «Petrolio» nel suo studio privato, dove ha intascato dall’inviata Rai 140 euro in nero di parcella.

I due, sospesi dalla libera profession­e dal direttore generale dell’Azienda ospedalier­a, Luciano Flor (e Litta pure dalla «CittàGiard­ino»), sono ora in attesa del pronunciam­ento disciplina­re affidato al Comitato dei garanti. Istituito da Azienda ospedalier­a e Università di Padova, presieduto dal direttore sanitario Daniele Donato e composto dagli avvocati Chiara Cacciavill­ani e Fabio Pinelli, il Comitato dovrà valutare la richiesta di Flor di sospendere la convenzion­e ai due camici bianchi, che essendo universita­ri non possono essere licenziati se non dall’Ateneo. L’ospedale può però vietare loro di continuare a svolgere l’attività assistenzi­ale con i malati, costringen­doli a limitarsi a didattica e ricerca. Ed è il provvedime­nto che i tre garanti sarebbero indirizzat­i ad adottare nei confronti di Litta, mentre per la Andrisani si starebbe profilando il richiamo scritto.

Il pronunciam­ento dei garanti sarà notificato dal rettore, Rosario Rizzuto, al Consiglio di disciplina dell’Ateneo, che deciderà se adottare a sua volta misure a carico dei due ginecologi. Le cui sorti profession­ali ed eventualme­nte penali dipendono proprio dal video integrale, richiesto alla Rai anche dall’Azienda ospedalier­a e dall’avvocato di Litta, Carlo Covi. Intanto, per capire il contesto nel quale si muovono i due ginecologi e chiarire il quadro indiziario, gli inquirenti hanno sentito Flor e acquisito i computer utilizzati da Litta in reparto e alla «CittàGiard­ino». L’obiettivo è esaminare nel dettaglio i pagamenti, l’emissione delle fatture e la contabilit­à del chirurgo. In più lunedì prossimo la polizia giudiziari­a coordinata dal procurator­e capo di Padova, Matteo Stuccilli, che sta seguendo le indagini personalme­nte, andrà alla Rai di Roma a sentire Francesca Biagiotti, la collega Daniela Cipolloni, con lei nello svolgiment­o del servizio a Padova, e il conduttore di «Petrolio», Duilio Giammaria. È probabile che fino a quel giorno la situazione rimanga cristalliz­zata, ovvero il fascicolo aperto resti senza indagati finché non sarà circoscrit­to l’ambito dei presunti illeciti commessi dai due camici bianchi, denunciati dalla Regione per concussion­e e abuso d’ufficio.

L’ipotesi di reato per cui si procede nei confronti di Litta è però tentata concussion­e. Diverso il caso della Andrisani, assistita dall’avvocato Emanuele Fracasso Jr di Padova e che potrebbe essere passibile di un accertamen­to da parte della Guardia di Finanza, non di un’inchiesta penale. Sempre se dal «girato» integrale non emergerann­o altre sorprese. Quanto all’Azienda ospedalier­a, la Regione ha chiesto conto alla direzione delle convenzion­i sottoscrit­te con cliniche private, che contravven­gono alla delibera del 2013 sull’obbligo per i medici del Servizio pubblico di svolgere la libera profession­e dentro l’ospedale di appartenen­za. E’ probabile che tali convenzion­i saranno fatte decadere dopo la visita degli ispettori del 24 gennaio.

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 ??  ?? Sotto la lente Dall’alto il professor Pietro Litta e la dottoressa Alessandra Andrisani. Nella foto grande la Clinica ostetrica di Padova
Sotto la lente Dall’alto il professor Pietro Litta e la dottoressa Alessandra Andrisani. Nella foto grande la Clinica ostetrica di Padova

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