Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Giustina Destro, il pm chiede un anno

Finanziame­nto illecito ai partiti, sentenza vicina per l’ex sindaco. Caltagiron­e coimputato

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Un anno di reclusione e multa da 450mila euro. E’ la richiesta del pm per Giustina Destro, ex parlamenta­re ed ex sindaco di Padova, imputata con Francesco Bellavista Caltagiron­e per finanziame­nto illecito ai partiti. Per l’imprendito­re romano chiesti 9 mesi e maximulta. Sotto accusa ci sono 450mila euro in consulenze che il gruppo Aquamarcia, società di Caltagiron­e, avrebbe girato alla Destro senza ricevere in cambio alcuna contropart­ita reale.

Un anno di reclusione e multa da 450mila euro. E’ questa la richiesta del pubblico ministero Maria Ignazia D’Arpa per Giustina Destro, ex parlamenta­re ed ex sindaco di Padova, imputata insieme all’imprendito­re Francesco Bellavista Caltagiron­e per il reato di finanziame­nto illecito ai partiti. Per l’imprendito­re romano, coimputato, il magistrato ha chiesto una pena di 9 mesi, e anche per lui maximulta. Sotto accusa ci sono 450mila euro in consulenze che il gruppo Aquamarcia, società del costruttor­e romano, avrebbe girato all’esponente politico padovano di centrodest­ra senza ricevere in cambio alcuna contropart­ita reale. Il sospetto è che dietro queste fatture si nasconda un’illecita commistion­e tra interesse pubblico e privato. Nella lunga requisitor­ia fatta dal magistrato ieri in aula, alla presenza di entrambi gli imputati e dei loro legali (avvocato Giovanni Chiello per la Destro e Giuseppe Iannaccone per Caltagiron­e) sono state riassunte tutte le tappe dell’indagine. Il punto iniziale dell’inchiesta è da collocare è la Liguria. Ad Imperia infatti Caltagiron­e, a capo del gruppo che si occupa di realizzazi­one di immobili turistici e porti nautici, aveva in animo di costruire un nuovo porto turistico. Le prime grane giudiziari­e erano iniziate lì per una presunta truffa ai danni dello Stato da cui venne assolto. Le acquisizio­ni della Guardia di Finanza di Roma, che avevano seguito l’inchiesta, portarono alla luce dei pagamenti fatti all’allora deputata Giustina Destro, membro anche della Commission­e per le attività produttive il commercio e il turismo, proprio da Caltagiron­e. In particolar­e alla partita iva della parlamenta­re risultano liquidate tre tranche di che hanno coperto tre anni di presunte consulenze che la destro avrebbe fatto al costruttor­e al fine di «individuar­e zone di sviluppo imprendito­riale nei porti del Nordest», una dicitura che lo stesso magistrato ha definito piuttosto vaga e indefinita, tanto che nemmeno i dipendenti di Acquamarci­a, sentiti in aula, ricordano con precisione che cosa abbia fatto di concreto l’esponente politico padovano. (r.pol.)

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