Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Piede in cancrena, polesano muore dopo cure sospette a Ferrara: indagati 9 medici
Nuovo caso di sospetta malasanità di cui si occupa la Procura polesana. La vittima stavolta è Luigi Marangoni, 64enne di Ariano Polesine morto in ospedale a Rovigo il 3 gennaio scorso. Indagati per omicidio colposo nove medici, otto nefrologi e un’internista, in servizio all’arcispedale «Sant’Anna» di Cona a Ferrara dove l’anziano è stato a lungo ricoverato.
Il Pm di turno rodigino, Sabrina Duò, su rogatoria della Procura di Ferrara, ha disposto l’autopsia su Marangoni i cui familiari si sono affidati allo «Studio 3A» per l’assistenza legale.
La vicenda parte il 21 settembre 2017. Marangoni s’infortuna in casa a un piede. A inizio ottobre e poi a novembre l’anziano viene ricoverato all’ospedale di Cona in Nefrologia. Qui secondo i familiari, i medici avrebbero cambiato spesso la terapia e i medicinali trascurando l’infezione al piede.
Il 9 dicembre la moglie decide di trasferirlo all’ospedale di Rovigo, ma ormai il piede è andato in cancrena e viene amputato. Tre giorni dopo il decesso viene presentato un esposto ai carabinieri di Ferrara che avvia l’inchiesta. L’incarico sarà conferito lunedì a Rovigo e, conosciuti gli esiti dell’esame autoptico, l’inchiesta tornerà a Ferrara. L’anziano lascia la moglie, tre figli e sei fratelli, familiari residenti in Polesine.
Intanto, ieri a Rovigo, affidato l’incarico per un’altra autopsia, quella sulla 62enne di Masi Marta Bertoldo, la donna originaria di Verona deceduta a Lendinara lo scorso venerdì pomeriggio dopo che un medico in servizio a Conegliano (Treviso) — indagato per omicidio colposo — le ha somministrato una puntura antidolorifica in un appartamento disabitato a Lendinara (Rovigo).