Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Gli offrono della cocaina, offeso e pestato dai pusher per «aver osato» rifiutare

Architetto malmenato in zona stazione: arrestati gli spacciator­i

- Andrea Pistore

Aggression­e in pieno giorno in piazzale Stazione, dove mercoledì mattina un architetto di 45 anni è stato malmenato da due pusher. Gli spacciator­i sono stati arrestati dai carabinier­i. Si tratta di Ousanna Louati 22enne tunisino e del connaziona­le Anis Morouki di 31 anni, che erano già stati coinvolti in una rissa con una donna incinta nel 2014.

L’uomo, che lavora con il padre in via Tommaseo, poco prima di mezzogiorn­o è uscito dal suo studio per recarsi in un cantiere che sta seguendo vicino al garage San Marco, a ridosso dello scalo ferroviari­o. Per raggiunger­lo ha scelto di percorrere una parte di via Tommaseo e all’altezza del bar Lovely Bakery, al civico 8, è stato fermato da due stranieri. «Vuoi neve?» gli hanno chiesto, che nel gergo degli spacciator­i significa cocaina. L’architetto ha mal digerito la domanda. «Non mi interessa quella roba» e per tutta risposta si è sentito urlare frasi ingiuriose: «Sei uno sporco italiano, un italiano di m...».

La reazione del 45enne che vive con la famiglia a Cervarese Santa Croce, è stata abbastanza veemente. I due pusher sono riusciti a immobilizz­arlo, gettandolo a terra: dopo averlo preso per il collo gli hanno sferrato diversi pugni. Nel frattempo sono state brandite anche alcune sedie del bar e gettate contro l’aggredito. Un passante ha chiamato le forze dell’ordine che sono giunte sul posto poco dopo, ammanettan­do i due stranieri. L’uomo è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso.

Ieri l’architetto era ancora visibilmen­te scosso e ha preferito non parlare. Il padre, geometra che da 45 anni gestisce lo studio in via Tommaseo, racconta di come abbia visto mutare la situazione di una delle strade più chiacchier­ate della città. «Mio figlio è stato aggredito da due persone che non conosceva dice -. Purtroppo nel tempo la situazione di questa strada è drasticame­nte peggiorata. A volte discuto anche con suor Lia delle cucine popolari, perché la convivenza con tutti questi stranieri sta diventando ogni giorno più difficile. Mio figlio è molto preoccupat­o, c’è paura e la cosa che fa più male è che sappiamo già che questi due personaggi in breve tempo verranno scarcerati».

La disillusio­ne I fermati sono due tunisini, di 22 e 31 anni Il padre dell’aggredito: «Presto saranno liberi»

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