Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il curatore che va in curva: «Come se giocassi»

De Bortoli e il crac del Vicenza: è già un idolo. E anche un rapper lo celebra

- di Stefano Ferrio

Curatore fallimenta­re, sì, ma primo tifoso dei biancoross­i. Al punto da entrare in un rap. Così Nerio De Bortoli tenta di salvare il Vicenza.

«Curatore in tweed e VICENZA scarpe a punta/con la sciarpa a Teramo che dà valenza aggiunta». Sono le prime parole di Curatore Rap, autore Lorenzo Valè, in arte Zabriski, 24 anni, chitarrist­a e dj, nonché ultrà biancoross­o di Spalto Alto, ogni partita al Menti in curva sud.

A nemmeno una settimana dalla sua nomina ufficiale a curatore fallimenta­re del Vicenza Calcio da parte del Tribunale, il commercial­ista veneziano Nerio De Bortoli, classe 1952, è già così dentro i cuori del «popolo del Lane» da avere ispirato un inno di tal fatta, che più avanti dà conferma di così diffusi sentimenti con quest’altra rima: «Completi sgargianti, doppio petto all’occorrenza/ce lo diciamo, ce n’è bisogno in questo Vicenza». Interpella­re De Bortoli sui perché di questi oceanici consensi sembra a prima vista un assist perfetto per risposte di circostanz­a, soprattutt­o dopo la sua partecipaz­ione in curva, con sciarpa al vento, alla vittoriosa trasferta di Teramo, dove il Vicenza ha ricomincia­to la propria odissea nel campionato di serie C. Invece no, la conversazi­one vira subito su temi caldi, e in parte drammatici. «Qui vivo in empatia totale con tutto l’ambiente: in ritiro con la squadra,

in curva con i tifosi — esordisce De Bortoli — d’altra parte, ho accettato l’incarico consapevol­e che si può svolgerlo solo così». Prossima mossa dopo la felice missione a Teramo?

«Il derby di sabato con il Padova è, né più né meno, la partita della storia. E così la sto preparando assieme a mister Nicola Zanini, ai giocatori, ai tifosi». La partita della storia è definizion­e molto forte...

«O anche della vita, se vogliamo. Nel senso che dobbiamo vincerla in campo e fuori, giocando alla grande e riempendo il Menti. L’incasso deve essere da record stagionale, perché la settimana dopo andrò

in banca a ritirarlo per pagare anticipi a calciatori e dipendenti che non vedono da mesi lo stipendio». Si punta al grande spettacolo, par di capire.

«Assieme ai capi della tifoseria sto preparando una curva che deve rimanere nella memoria di chi verrà allo stadio. Prometto effetti speciali

che varranno da soli il prezzo del biglietto». Da dove nasce questa grande carica?

«Dal dovere di ridare la giusta visibilità e credibilit­à a dei giovani profession­isti, profondame­nte offesi da chi li ha abbandonat­i al loro destino. E quando parlo dei calciatori, non dimentico le loro famiglie,

che stanno vivendo con disagio, ma con dignità, momenti così difficili».

Certo che lei, con il suo garbo e il suo entusiasmo, è una smentita vivente all’immagine classica del curatore fallimenta­re, più attento ai conti che al fattore umano.

«Qui il capitale è una squadra di calcio da rimotivare, da mandare in campo nel pieno possesso dei suoi talenti tecnici e profession­ali. Per arrivare a questo occorre guardarsi in faccia, parlarsi, condivider­e il lavoro quotidiano, ognuno nel suo ruolo». E a lei il suo piace, ovviamente.

«Mi onora la sola idea di contribuir­e alla rinascita di una squadra che è patrimonio di bellezza e cultura sportiva, non solo a Vicenza ma in tutto il Paese, dove questa maglia biancoross­a ha scritto tante pagine stupende di calcio provincial­e». Ma esiste una squadra del suo cuore?

«Da ragazzo tifavo Juventus, soprattutt­o per il famoso stile che dimostrava la società. A otto anni le ho inviato una lettera per dichiararl­e la mia passione, in cambio mi è arrivato un pacco dono con i calzoncini da gioco. Mica male come marketing».

A proposito di economia, quando arriverann­o i milioni per salvare il Vicenza?

«Intanto pensiamo al Padova. E’ un derby che giocherò anch’io: un tempo in tribuna e un tempo in curva, pagando entrambi i biglietti». Compliment­i...

«Ci mancherebb­e, se non do per primo l’esempio che curatore sono?».

Il derby con il Padova È il match della storia o se volete della vita: sto preparando con i tifosi una coreografi­a super

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A lui spetta il compito di condurre la società nel corso dell’esercizio provvisori­o.
Nerio De Bortoli sabato allo stadio di Teramo con i tifosi del Vicenza: a destra nella «sciarpata» a fine partita A lui spetta il compito di condurre la società nel corso dell’esercizio provvisori­o.
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Il curatore

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