Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il curatore che va in curva: «Come se giocassi»
De Bortoli e il crac del Vicenza: è già un idolo. E anche un rapper lo celebra
Curatore fallimentare, sì, ma primo tifoso dei biancorossi. Al punto da entrare in un rap. Così Nerio De Bortoli tenta di salvare il Vicenza.
«Curatore in tweed e VICENZA scarpe a punta/con la sciarpa a Teramo che dà valenza aggiunta». Sono le prime parole di Curatore Rap, autore Lorenzo Valè, in arte Zabriski, 24 anni, chitarrista e dj, nonché ultrà biancorosso di Spalto Alto, ogni partita al Menti in curva sud.
A nemmeno una settimana dalla sua nomina ufficiale a curatore fallimentare del Vicenza Calcio da parte del Tribunale, il commercialista veneziano Nerio De Bortoli, classe 1952, è già così dentro i cuori del «popolo del Lane» da avere ispirato un inno di tal fatta, che più avanti dà conferma di così diffusi sentimenti con quest’altra rima: «Completi sgargianti, doppio petto all’occorrenza/ce lo diciamo, ce n’è bisogno in questo Vicenza». Interpellare De Bortoli sui perché di questi oceanici consensi sembra a prima vista un assist perfetto per risposte di circostanza, soprattutto dopo la sua partecipazione in curva, con sciarpa al vento, alla vittoriosa trasferta di Teramo, dove il Vicenza ha ricominciato la propria odissea nel campionato di serie C. Invece no, la conversazione vira subito su temi caldi, e in parte drammatici. «Qui vivo in empatia totale con tutto l’ambiente: in ritiro con la squadra,
in curva con i tifosi — esordisce De Bortoli — d’altra parte, ho accettato l’incarico consapevole che si può svolgerlo solo così». Prossima mossa dopo la felice missione a Teramo?
«Il derby di sabato con il Padova è, né più né meno, la partita della storia. E così la sto preparando assieme a mister Nicola Zanini, ai giocatori, ai tifosi». La partita della storia è definizione molto forte...
«O anche della vita, se vogliamo. Nel senso che dobbiamo vincerla in campo e fuori, giocando alla grande e riempendo il Menti. L’incasso deve essere da record stagionale, perché la settimana dopo andrò
in banca a ritirarlo per pagare anticipi a calciatori e dipendenti che non vedono da mesi lo stipendio». Si punta al grande spettacolo, par di capire.
«Assieme ai capi della tifoseria sto preparando una curva che deve rimanere nella memoria di chi verrà allo stadio. Prometto effetti speciali
che varranno da soli il prezzo del biglietto». Da dove nasce questa grande carica?
«Dal dovere di ridare la giusta visibilità e credibilità a dei giovani professionisti, profondamente offesi da chi li ha abbandonati al loro destino. E quando parlo dei calciatori, non dimentico le loro famiglie,
che stanno vivendo con disagio, ma con dignità, momenti così difficili».
Certo che lei, con il suo garbo e il suo entusiasmo, è una smentita vivente all’immagine classica del curatore fallimentare, più attento ai conti che al fattore umano.
«Qui il capitale è una squadra di calcio da rimotivare, da mandare in campo nel pieno possesso dei suoi talenti tecnici e professionali. Per arrivare a questo occorre guardarsi in faccia, parlarsi, condividere il lavoro quotidiano, ognuno nel suo ruolo». E a lei il suo piace, ovviamente.
«Mi onora la sola idea di contribuire alla rinascita di una squadra che è patrimonio di bellezza e cultura sportiva, non solo a Vicenza ma in tutto il Paese, dove questa maglia biancorossa ha scritto tante pagine stupende di calcio provinciale». Ma esiste una squadra del suo cuore?
«Da ragazzo tifavo Juventus, soprattutto per il famoso stile che dimostrava la società. A otto anni le ho inviato una lettera per dichiararle la mia passione, in cambio mi è arrivato un pacco dono con i calzoncini da gioco. Mica male come marketing».
A proposito di economia, quando arriveranno i milioni per salvare il Vicenza?
«Intanto pensiamo al Padova. E’ un derby che giocherò anch’io: un tempo in tribuna e un tempo in curva, pagando entrambi i biglietti». Complimenti...
«Ci mancherebbe, se non do per primo l’esempio che curatore sono?».
Il derby con il Padova È il match della storia o se volete della vita: sto preparando con i tifosi una coreografia super