Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La squadra veneta di Di Maio. Ma per tutti consegna del silenzio

- M.Za.

A chi scalpita per conoscere VENEZIA il pensiero dei volti nuovi del Movimento Cinque Stelle emersi dalle parlamenta­rie dei giorni scorsi toccherà aspettare. La nota, stringata, è arrivata ieri da Roma e non prevede eccezioni: possono parlare con i giornali solo i parlamenta­ri uscenti del Movimento, tutti gli altri, inclusi volti già noti come l’ex sindaco di Mira, Alvise Maniero, hanno la consegna del silenzio. Al punto che il coordinato­re della campagna in Veneto, il capogruppo regionale Jacopo Berti si limita a dire con un sorriso: «Sono un soldato e obbedisco». Eppure la curiosità sui 28 nomi votati dal popolo del blog (solo per il proporzion­ale, per l’uninominal­e si attendono le decisioni romane) è tanta. La regola del silenzio vigerà fino alla consegna delle liste, poco meno di una settimana. E nel frattempo, i nuovi volti dei 5s potranno dividersi i temi su cui disquisire, quelli in cui ciascuno è più ferrato. Questa la versione più benevola. I maligni, invece, suggerisco­no che, uscenti a parte, i novellini del panorama nazionale dovranno essere istruiti a tempo di record per evitare o trattare in modo delicato i temi più spinosi come quello dei vaccini, per dirne uno.

Tanto più che non si è ancora spenta l’eco delle polemiche che hanno accompagna­to, la settimana scorsa, le parlamenta­rie del blog. Problemi tecnici a go-go ma non solo. Giusto ieri la candidatur­a «a sua insaputa» di Fiorella Moro, mamma della consiglier­a regionale Erika Baldin, è stata stralciata dalle liste anche se non si è chiarito cosa sia successo. I furori di tanti esclusi, poi, non si sono ancora placati. Tant’è, ora i riflettori sono per quelli che ce l’hanno fatta. Alvise Maniero si adegua alla direttiva centrale ma si lascia scappare un «Spero solo di rendermi utile» che non smentisce il profilo modesto dell’ex giovane sindaco. E accanto all’ex sindaco, dopo l’esclusione mal digerita di un suo ex assessore, Luciano Claut, spunta il successo di un altro membro dell’ex giunta di Mira, Orietta Vanin capolista al Senato così come Maniero è capolista con un vero e proprio exploit di voti sempre per la Camera. Dopo di lui un’industrios­a deputata uscente, la sandonates­e Arianna Spessotto seguita a sua volta da Emanuele Cozzolino (pure lui uscente) e, incidental­mente, marito di Maria Grazia Sanginiti, assessore della fu giunta Maniero.

Rimanendo nel Veneziano si trova Michela Da Rold, attivista della prima ora. La Trevigiana Daniela Bolzan, in Veneto 1-02 in lista dopo l’uscente (e molto attivo) Federico d’Incà, ha mancato per poco uno scranno a Palazzo Ferro Fini e ora ci riprova. Della stessa zona anche Maurizio Mestriner mentre è di Borso del Grappa Lucia Giugliano, insegnante. Silvia Benedetti, parlamenta­re uscente padovana ha scalzato dal posto di capolista Francesca Betto (in nome dell’alternanza uomo donna) che ha messo al numero due della lista Raphael Raduzzi, 26 anni. A scorrere la lista si incrociano altri nomi nuovi come Giacomo Cusumano, 31 anni impiegato di Padova e Sara Cunial, ex manager che ha mollato tutto e scelto la via dell’allevament­o in montagna e poi, ancora, Gedorem Andreatta ex consiglier­e di Marostica noto per aver ospitato dei profughi nel suo hotel, Elisa Pilati, 36 anni, insegnante e madre di 3 figli, Giacomo Bortolan: 35 anni laureato in economia internazio­nale, un master e la specifica nel cv: «celibe».

Difficile raccontarl­i tutti ma impossibil­e non citare Marcella Biserni, veronese anche se nata ad Anghiari: ha scritto un libro su Magritte e il cinema, «specialist­a in surrealism­o».

Maniero Exploit di voti per l’ex sindaco di Mira che sarà capolista

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