Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Profili finti e sfottò È guerra di «meme» tra il Bo e i trentini
L’inizio delle ostilità è PADOVA arrivato in seguito alla valutazione dell’Agenzia ministeriale Anvur sui dipartimenti di eccellenza, che ha assegnato (tra l’altro) 102 milioni all’Università di Padova e 60 a quella di Trento. «I vostri sporchi soldi potranno comprare aule, strumentazioni nuove e ovetti Kinder con lauree all’interno, ma non avrete mai la nostra tradizione e la nostra vita universitaria», si legge sulla pagina Facebook di un gruppo che riunisce gli studenti padovani («Insulted Unipd»). La reazione di «Spotted Unitn» è immediata: «Studenti di Trento, aprite il fuoco».
E così da un paio di settimane le fazioni dei due Atenei sono divise da una guerra combattuta a colpi di «meme» (vignette e slogan a base di stereotipi). Tra informatici e comunicatori, del resto, agli studenti le armi e la fantasia non mancano di certo, così come la voglia di distrarsi dalla sessione invernale con un po’ di sano campanilismo. La novità è il nemico nel mirino, dato che di solito lo scambio di «meme» si svolge sull’asse Università di Padova-Ca’ Foscari: da un lato gli studenti della città del Santo tirano in ballo il Carnevale e contestano il valore delle lauree conseguite in laguna, dall’altro i veneziani rivendicano gli splendori della loro città e rinfacciano ai padovani un contesto di studio ben più umile.
Da metà gennaio, però, l’attenzione si è spostata dai veneziani ai trentini (o quasi, come dimostrano alcune vignette che prendono in giro sia i primi che i secondi). Il ritornello è sempre quello: come a Ca’ Foscari, studiare a Trento sarebbe troppo facile, o comunque molto più facile che studiare a Padova. E così ecco spuntare il piccolo idraulico per l’esame di Idraulica, un trenino di legno per l’esame di Sistemi e infrastrutture di trasporto, i giochi di matematica Sapientino per l’esame di Analisi 1, perfino un Leo Messi perplesso che simboleggia lo stupore di chi si trasferisce da Trento a Padova e scopre «che per passare gli esami devi studiare». Gli altri «meme» prendono di mira soprattutto i boscaioli, i pastori e i personaggi montani come Heidi. Lo scontro raggiunge l’apice con un «meme» preso in prestito dalla «Fabbrica di cioccolato»: «Quando veniva fondata la nostra Università, voi tagliavate i pini», affondano i padovani; «Dimmi un po’ quanto fregherà al tuo futuro datore di lavoro», ribattono i trentini.
Ma la trovata forse più geniale è la finta chat con Paolo Collini, rettore a Trento: «Sono stufo di stare qua, è un circo. Agli esami basta fare una domanda al di là di quanto scritto su Focus e la gente va nel panico e ormai non ne posso più dei canederli. Ho bisogno di lavorare in un posto serio». Nella finzione del «meme», Collini arriva a chiedere la destituzione di Rosario Rizzuto, il rettore del Bo, per potersi trasferire a Padova. E la guerra continua.