Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ecografie in nero a Città Giardino L’impiegata non rilasciava fatture
Nel video che incastra Litta si vede il personale della clinica che propone «il nero»
La faccenda si complica per il professor Pietro Litta, ex responsabile della Chirurgia mini-invasiva interna alla Clinica ostetrica dell’Azienda ospedaliera di Padova al centro delle polemiche dopo il video in cui avrebbe chiesto soldi a una paziente per saltare la lista d’attesa in della sala operatoria.
Da quel video girato dalla giornalista Francesca Biagiotti della trasmissione «Petrolio», emergono altri elementi che ora solo al vaglio degli investigatori. Al termine della visita con la giornalista-esca che aveva finto di essere una paziente, ma che aveva una telecamera nascosta, il medico se ne va, la professionista si presenta alla dipendente della clinica privata «Città Giardino» dove erano state fatte visita ed ecografia e le viene proposto di pagare in nero.
Senza fattura erano 250 euro per visita ed accertamento. Un fatto che la giornalista non manda in onda ma che resta registrato nel video integrale al vaglio della procura. La Biagiotti paga e se ne va. Se tutto ciò si svolge come appare è chiaro che ci saranno degli accertamenti. E’ evidente che la richiesta di denaro senza la fattura non avviene con il medico presente, ma è la dipendente della stessa clinica a chiederlo. Che questa sia una prassi, che sia una libera iniziativa della dipendente della clinica, che sia una disposizione data dal medico, ancora non si sa.
C’è da dire che quand’anche si prospetti il caso di un pagamento in nero non verrebbe aperta un’indagine penale ma un accertamento amministrativo che nulla avrebbe a che fare con l’inchiesta che sta portando avanti il procuratore capo Matteo Stuccilli. Intanto il medico è stato sospeso dall’ospedale in seguito alla decadenza della convenzione che aveva con lui. Litta ora può lavorare solo privatamente e continuare a insegnare all’università.
La procura intanto sta proseguendo gli accertamenti visionando nel dettaglio il filmato, ricostruendo tutte le parti della conversazione che era andata in onda e quelle non trasmesse in video. Le ipotesi di reato non sono ancora state scritte o accertate, la polizia giudiziaria sta mettendo insieme quello che si vede e sente nel video integrale, con le dichiarazioni fatte dalla giornalista Biagiotti quando è stata sentita dagli investigatori lunedì scorso. Il video girato dalla professionista si compone di due pezzi. In una prima parte si vede e sente il dialogo con Litta avvenuto all’interno dello studio della clinica «Città Giardino»: le frasi di Litta appaiono ambigue ma non compromettenti. È subito dopo che la giornalista, al momento di pagare, si sente offrire la prestazione in nero. Poi, però se ne va. Ma torna indietro, persuasa che il medico vada solo stimolato. E infatti così accade: la Biagiotti torna in clinica e chiede al medico cosa deve fare per saltare la lista, e a quel punto le vengono chiesti 2000 euro. Sulle indagini la clinica «Città Giardino» non si esprime, sulla prestazione in nero interviene l’avvocato Antonio Lovisetto: «Questa è una novità, non sapevo dell’esistenza di questa richiesta – afferma – mi sembra impossibile che sia accaduto, data anche la modalità di gestione dei pazienti, faremo anche noi gli opportuni accertamenti». Le indagini continuano e con ogni probabilità si accerterà se altri eventuali pagamenti sono stati fatti senza fattura. Intanto l’ospedale ha preso in mano la situazione e sta gestendo anche la lista delle pazienti che Litta seguiva nella struttura pubblica per assicurare a tutte una prestazione sanitaria di alto profilo