Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Park Rabin, il Comune stoppa i privati: «Garanzie sui lavori al Foro boario»
Non conosce tregua il muro contro muro tra Comune e privati in merito al discusso project financing di piazza Rabin. E il rischio (più che concreto) è che, da giovedì prossimo primo febbraio, il grande parcheggio pubblico tra Prato della Valle e il velodromo Monti resti chiuso fino a data da destinarsi. Come si ricorderà, la Parcheggio e Immobiliare Prato della Valle Srl (cordata d’imprese composta da Parcheggi Italia Spa, Cavagnis Costruzioni Srl e Fratelli Gallo Srl) si è aggiudicata in concessione da Palazzo Moroni l’area di piazza Rabin per 39 anni, promettendo un investimento di quasi 9 milioni di euro sia per sistemare il parcheggio (che conta 600 posti auto) che per ristrutturare il cosiddetto frontone dell’ex Foro Boario. Il cantiere è stato aperto il 13 febbraio dello scorso anno e, da contratto, dovrebbe concludersi 600 giorni dopo. Quindi intorno alla metà di ottobre prossimo. I lavori, però, vanno a rilento. Tanto che finora è stata completata soltanto la riqualificazione di metà dell’area di sosta, quella che dà su via 58° Fanteria. E dunque mancano ancora all’appello non solo la sistemazione dell’altra metà del parcheggio (quella che si affaccia su via Carducci) ma anche, soprattutto, il recupero della facciata dell’ex mercato del bestiame. Nel frattempo, sempre da contratto, la gestione dei 600 posti auto dovrebbe tra quattro giorni passare ai privati, a scapito della municipalizzata Aps Holding. Ma, non essendo ancora stato ultimato il riassetto di tutto il parcheggio, il Comune non intende dare il via libera all’operazione. Se non altro perché, ai piani alti di Palazzo Moroni, nutrono il sospetto che i privati vogliano cominciare ad incassare i proventi del parcheggio, ritardando invece la ristrutturazione del frontone. «Vogliamo avere precise garanzie – si limitano a dire dallo staff del sindaco Sergio Giordani – sul fatto che la sistemazione della facciata dell’ex Foro Boario, che rappresenta il vero interesse pubblico del project financing, avvenga nei tempi stabiliti dalla convenzione. Tutto qua. Nessuna impuntatura. Semplicemente il rispetto delle regole».