Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Tram, Lorenzoni fa centro a Roma «Ho l’ok dei tecnici alla terza linea»

Il vicesindac­o al ministero dei Trasporti: vincoli sul mezzo a rotaia, elasticità sui tracciati

- Davide D’Attino

L’unico «paletto», per certi versi scontato, è quello relativo all’adozione di un mezzo «a guida vincolata». Quindi, presumibil­mente, su rotaia. Per il resto, i tecnici del ministero delle Infrastrut­ture e dei Trasporti hanno mostrato «una buona flessibili­tà» in merito sia al veicolo da utilizzare che al percorso da seguire. E’ stato quindi «un incontro positivo» quello del vicesindac­o con delega alla Mobilità Arturo Lorenzoni (foto a sinistra) che ieri mattina a Roma, accompagna­to da Giuseppe Farina e Riccardo Bentsik (rispettiva­mente presidente e amministra­tore delegato di Aps Holding), ha approfondi­to la questione della nuova linea di tram Stazione-Voltabaroz­zo con due importanti dirigenti del dicastero di piazzale di Porta Pia, ovvero Virginio Di Giambattis­ta ed Elena Molinaro.

La chiacchier­ata, durata un paio d’ore, è inoltre stata «proficua» anche a proposito della tratta Chiesanuov­a-Ponte di Brenta: «I tecnici hanno già dato il loro parere favorevole – ha annunciato Lorenzoni al termine dell’incontro – e trasmesso tutta la documentaz­ione al ministro Graziano Delrio». E ciò significa che, per il momento a livello teorico, il governo potrebbe a breve decidere di sostenere economicam­ente pure la terza linea, per la quale il Comune ha chiesto un contributo di almeno 100 milioni di euro.

Andiamo però con ordine. E concentria­moci sul tragitto Stazione-Voltabaroz­zo che, con un decreto firmato dallo stesso Delrio il 22 dicembre scorso, ha già ricevuto un finanziame­nto statale di 56 milioni di euro. «Come sapete – ha ricordato il vicesindac­o – da quando il decreto verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale (probabilme­nte dopodomani, ndr), avremo 90 giorni di tempo per inviare al ministero il cronoprogr­amma dei lavori e le integrazio­ni al progetto preliminar­e che abbiamo presentato a metà settembre scorso. Questo dunque significa che, nei prossimi tre mesi, dovremo valutare bene sia il tipo di mezzo da adottare che il tracciato sul quale farlo transitare».

In sostanza, dando retta alle parole del professore di Coalizione Civica, non è affatto scontato che il tram che correrà dalla Stazione a Voltabaroz­zo sarà lo stesso che, ormai da quasi undici anni, è in funzione sulla linea Pontevigod­arzere-Guizza. E non è nemmeno detto che il percorso sarà identico a quello contenuto nel progetto preliminar­e, che prevede il discusso passaggio lungo la pista ciclopedon­ale che collega l’incrocio tra via Sografi e via Forcellini con l’argine del Bacchiglio­ne (l’unica alternativ­a, altrettant­o contestata, è quella di attraversa­re via Facciolati). «Ci siamo affidati alla Net Engineerin­g Spa di Monselice proprio per analizzare i pro e i contro delle diverse soluzioni – ha evidenziat­o Lorenzoni – e poi scegliere quella migliore».

Intanto, come accennato sopra, sembra aprirsi più di qualche spiraglio anche in merito alla tratta Chiesanuov­a-Ponte di Brenta: «I dirigenti hanno già dato il loro via libera – ha ripetuto il vicesindac­o – E quindi adesso è tutto nelle mani del ministro Delrio, che potrebbe addirittur­a sbloccare il finanziame­nto prima delle elezioni politiche del 4 marzo prossimo. I tempi tecnici ci sarebbero tutti». Chissà.

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Avanti rapido Spiragli concreti per la terza linea del tram, da Chiesanuov­a a Ponte di Brenta.

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