Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Rovigo, visite all’ospedale vietate ai politici: «Siamo in campagna elettorale»

Diciannove liste ammesse in Veneto. Scelto anche l’ordine interno delle coalizioni, Lega ultima dopo FI

- di Natascia Celeghin

Diciannove liste complessiv­e, ma 18 per ognuna delle schede elettorali. L’elettore veneto avrà un ampio panorama di scelta quando si presenterà il prossimo 4 marzo alle urne: 17 liste saranno presenti in tutte e tre le schede, mentre «Per una Sinistra rivoluzion­aria» correrà solo per il Senato e «Dieci volte meglio» solo per la Camera. Ieri in Corte d’appello sono stati ufficializ­zati, al netto di esclusioni e ricorsi, i partiti che saranno in gara in Veneto per le elezioni politiche del prossimo 4 marzo. I magistrati hanno poi estratto le liste per determinar­ne l’ordine sulla scheda. Al Senato il primo posto sarà per il Movimento 5 Stelle, mentre l’ultimo per la coalizione di centrodest­ra. Proprio per quanto riguarda le coalizioni, che sono due (oltre al centrodest­ra c’è il centrosini­stra) e che contano entrambe 4 partiti alleati, è stato estratto anche l’ordine interno: per esempio per il Senato sarà Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia, Forza Italia e Lega, mentre per il centrosini­stra (in sesta posizione) verrà prima il Pd, seguito da Insieme, Civica popolare Lorenzin e +Europa. Capofila della Camera saranno invece Il Popolo della famiglia per la circoscriz­ione Veneto 1 (Venezia, Treviso, Belluno) e Casa Pound per il Veneto 2 (Verona, Vicenza, Padova, Rovigo).

Alla fine sono state quattro

(a. zo.)

le liste escluse dalla competizio­ne elettorale veneta. «Siamo» si era presentata in tutte le circoscriz­ioni ed è stata bocciata a causa della carenza di documentaz­ione di molti candidati, che hanno di fatto azzerato la lista intera. La coalizione tra Destre Unite e Forconi, che aveva puntato solamente al Senato, non aveva le firme necessarie per chi si presenta alle elezioni senza avere già una propria rappresent­anza in Parlamento. «Italia nel cuore» si era candidata in un solo collegio su due della circoscriz­ione Veneto 1, ma così facendo non ha rispettato il limite minimo dei due terzi, come ha confermato anche la Corte di Cassazione. Infine il Partito pensiero azione, escluso, è stato l’unico a decidere di non fare ricorso. Il Partito valore umano era stato inizialmen­te escluso dalla Corte d’appello, ma poi è rientrato dopo aver sistemato i documenti. Idem per un candidato di +Europa.

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