Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il centro congressi pronto in 586 giorni
Apparso il conta-giorni in Fiera. Inaugurazione prevista per il 18 settembre 2019
Il nuovo Centro congressi PADOVA della Fiera sarà inaugurato mercoledì 18 settembre 2019. È quanto si evince dal contatore apparso all’improvviso accanto ai cartelli del cantiere che dal 2014 aspetta di essere mandato avanti. A meno di (possibili) imprevisti dunque, tra poco più di un anno e mezzo sarà finalmente pronta un’opera che Padova e la sua intera provincia aspettano da tanto, troppo tempo come sottolinea il presidente Zilio: «Il peggio è passato».
Cerchiate in rosso questa data. Mercoledì 18 settembre 2019. Quel giorno, a meno d’imprevedibili (ma sempre molto possibili) nuovi intoppi, verrà inaugurato il centro congressi in Fiera.
Tra poco più di un anno e mezzo, quindi, sarà finalmente pronta un’opera che Padova e la sua intera provincia aspettano da tanto, troppo tempo. Se non altro da quando, era il 5 agosto 2014, l’appalto è stato assegnato al pool d’imprese composto dall’Intercantieri Vittadello Spa di Limena, dalla Guerrato Spa di Rovigo, dal Consorzio Stabile Pedron di Villa del Conte e dalla padovana Parpajola Spa (dichiarata fallita, per la cronaca, il 15 dicembre scorso). I lavori sarebbero dovuti durare un paio d’anni e dunque terminare a fine estate 2016. Ma da allora, di anni, ne sono passati tre e mezzo. E per ragioni mai davvero chiarite fino in fondo, l’area destinata ad ospitare il complesso progettato dall’archistar giapponese Kengo Kuma, dopo l’abbattimento del Palazzo delle Nazioni e della Sala Carraresi e la rimozione di quasi quattromila tonnellate di amianto, è ancora desolatamente vuota. Adesso, però, qualcosa sembra muoversi. Tanto che ieri, all’ingresso del cantiere in via Goldoni, è comparso all’improvviso un conta-giorni in cui si legge: meno 586. Motivo per cui, facendo un rapido calcolo, si arriva appunto al 18 settembre 2019. A far scattare il conto alla rovescia, è stato Fernando Zilio, presidente della Camera di Commercio, ovvero uno dei tre enti pubblici (gli altri due sono il Comune e la Provincia) che hanno finanziato l’opera con circa 20 milioni di euro.
«È vero – ammette il numero uno dell’istituto di piazza Insurrezione – Ci sono stati alcuni imprevisti ai quali abbiamo dovuto porre rimedio. Ma ora possiamo dire che il peggio è alle spalle e guardare con fiducia a quello che accadrà nel prossimo anno e mezzo. Il centro congressi sarà pronto per settembre 2019 e rappresenterà uno dei tre fiori all’occhiello del nuovo corso della Fiera di Padova, a fianco dei padiglioni espositivi e del futuro Hub dell’Innovazione, al quale stiamo già lavorando insieme con l’Università».
Il «nuovo corso» di cui parla il presidente della Camera di Commercio, come annunciato un paio di giorni fa, non contemplerà più la presenza dei francesi di Gl Events che, dopo dodici anni di gestione con poche luci e tante ombre, sono stati convinti ad abbandonare il salone di via Tommaseo che, proprio alla vigilia del suo primo centenario di vita (la fondazione risale infatti al 1919), tornerà al 100% nelle mani dei soci pubblici.
Intanto, sempre a proposito del centro congressi, va ricordato che la cordata con in testa la Vittadello si è aggiudicata l’appalto offrendo un ribasso del 20,3% rispetto al prezzo fissato come base d’asta (19,3 milioni di euro anziché 24,2) e che, nel frattempo, i costi sostenuti per allestire il cantiere sono saliti di altri tre milioni di euro, soprattutto a causa della rimozione dell’amianto e del tentativo, miseramente fallito, di includere nell’appalto dell’opera anche un auditorium per la musica. Il conto alla rovescia, comunque, è partito. Ma, al di là della visione rosea di Zilio, val la pena incrociare le dita, nella speranza che fili tutto liscio.