Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il Belvedere ancora nei guai: b&b abusivi
Trovato in un appartamento un «hotel» con 13 clandestini ammassati
L’appartamento poteva ospitare fino a 18 persone, tra posti letto di fortuna e materassi gettati a terra. Torna a far parlare di sé la Torre Belvedere, il grattacielo azzurro che svetta su Padova a pochi passi dallo scalo ferroviario e fiore all’occhiello dell’architettura anni ’60. La polizia locale ha scoperto un alloggio al civico 8 di piazzale Stazione che era stato trasformato dall’affittuario cinese in un hotel abusivo.
Ieri mattina al momento del blitz dormivano all’interno 13 persone. L’appartamento è di proprietà di un italiano ed è regolarmente affittato allo straniero non nuovo a simili vicende. Già nel maggio del 2017 l’uomo era stato multato per lo stesso motivo. I locali sono stati trovati in condizioni precarie, tanto che gli agenti hanno richiesto l’intervento del settore sicurezza del Comune che ha verificato l’idoneità degli impianti. All’interno erano presenti anche due persone senza documenti che sono state foto segnalate e denunciate per immigrazione clandestina. I tecnici hanno appurato delle modifiche strutturali col soggiorno e il terrazzino trasformati in camere da letto. Il «gestore» dell’hotel se l’è cavata con una multa da 5.400 euro per mancata comunicazione su chi c’era all’interno, per il sovraffollamento e per l’attività abusiva di affittacamere. Non si tratta comunque del primo caso di cronaca per la Torre Belvedere, dove ciclicamente negli ultimi quattro anni la polizia locale ha denunciato almeno cinque cinesi che avevano trasformato parte degli alloggi del grattacielo in bed and breakfast abusivi. Il fatto più clamoroso nella struttura è accaduto nell’ottobre del 2014 quando 110 tra uffici e appartamenti erano rimasti senza riscaldamento e acqua calda. I fornitori di metano avevano interrotto il servizio dopo che gli affittuari non pagavano più le spese condominiali, tanto da aver creato un buco da 150 mila euro. La cosa si era ripetuta quattro mesi più tardi, tanto che alcuni professionisti che hanno gli uffici nel grattacielo erano stati costretti a presentare ricorso in Tribunale.