Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La proposta: libri detraibili per salvare il mercato
Domani a Limena il convegno nazionale di librai e autori
Grande distribuzione, vendite online, Amazon: le librerie indipendenti si sentono attaccate su ogni fronte. Un’avanzata che ha stritolato tanti negozi storici. Ma i librai ora alzano la testa. E proprio dal Veneto parte la controffensiva di autori, editori e librai. Li ha riuniti l’Ali Confcommercio. Domani l’appuntamento è a Limena (Padova), per una giornata di confronto che si concluderà alle 16 al Municipio con una tavola rotonda e un «manifesto» di rivendicazioni e soluzioni possibili, da consegnare ai politici del Veneto. Tra gli editori al fianco dei librai, Marsilio, NNE e E/O (la casa editrice dei romanzi di Elena Ferrante). E tra gli scrittori, Mattero Strukul, Francesco Vidotto, Mauro Corona. Paolo Ambrosini, di Verona, titolare della storica liberia Bonturi, dal 1950 a San Bonifacio, è il presidente nazionale di AliConfcommercio. E sarà uno dei protagonisti dell’incontro di Limena.
Presidente Ambrosini, perché avete deciso di mobilitarvi proprio dal Veneto?
«Il 70% dei libri venduti passa attraverso le librerie indipendenti. Un dato che dovrebbe fare riflettere chi continua a potenziare altri canali. È folle la tendenza di puntare alla distribuzione in supermercati e autogrill, seguendo la logica dello sconto. Quei prezzi sono scorretti, inarrivabili per le librerie che se praticassero lo stesso sconto non avrebbero margini, sarebbero costrette a chiudere. Lo sviluppo del settore non può prescindere dalle librerie indipendenti o di catena. Per questo rivendichiamo maggiore attenzione da editori e distributori italiani. Il Veneto è una delle regioni in cui si legge di più e si vendono più libri. È uno dei motivi per cui la nostra controffensiva parte da qui. L’altro motivo è che gran parte della dirigenza di Ail Confcommercio è veneta: io, il vicepresidente Alberto Galla di Vicenza, i dirigenti Marco Bernardi di Bassano, Antonio Zaglia di Este e Valentina Traverso di Vicenza». È questo il momento giusto per le rivendicazioni?
«In Veneto e in Italia hanno chiuso tante librerie storiche. Sconfitte da grande distribuzione e vendite online. Una concorrenza che ci schiaccia, ma sterile come soluzione. Non hanno la consulenza e la cura che invece i librai sanno dedicare al lettore. Dicevano che così sarebbero aumentati i lettori, invece non è successo». Che soluzione propone Ali-Confcommercio insieme a scrittori e editori?
«Vogliamo una nuova legge sul modello dei grandi mercati dell’Europa, Germania e Francia, che elimini gli sconti della grande distribuzione. E promuova invece i contenuti, con più attenzione ai percorsi di avvicinamento alla lettura, alle consulenze in libreria, agli incontri con gli autori». Quali sono i gusti dei lettori Veneti, che libri cercano?
«Sono lettori diversificati, non c’è un unico genere preferito. Di sicuro il Veneto è una delle regioni in cui si legge di più, insieme a Lombardia e Lazio. Questo anche perché nel Veneto ci sono i principali festival letterari».
Il Campiello, il premio letterario di Confindustria Veneto, è un traino per la vendita di libri?
«Il premio Campiello è sicuramente un traino, soprattutto nel Veneto. Nel periodo del concorso anche il tour degli autori finalisti diventa trascinante per avvicinare alla lettura».
Oltre a chiedere una nuova legge che regolamenti il settore, su quali altre iniziative vi confronterete domani a Limena?
«Vogliamo rendere detraibile la spesa per i libri dalle tasse. Questo darebbe una spinta all’acquisto e aumenterebbe i lettori». Come riescono a resistere oggi le piccole librerie?
«C’è fermento di tante piccole realtà vivaci e vitali, che creano una comunità di affezionati lettori attraverso incontri, reading, incontri con scrittori. Il libraio dev’essere un grande lettore, appassionato, coinvolgente, in grado di proporre i libri giusti, a seconda di chi ha davanti. Deve creare emozioni».
La richiesta Il veronese Ambrosini: «Vanno limitati gli sconti selvaggi della grande distribuzione»