Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Rischio multa per 50 mila, 8 mila via dagli asili
No della Lorenzin ai veneti «Vaccini, nessuna proroga»
Il limite è il 10 marzo: dopo tale data partiranno le multe. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin è chiara: nessuna proroga per i bimbi non vaccinati. In 50 mila rischiano la multa (a carico dei genitori), in 8 mila l’allontanamento dagli asili.
Cade nel vuoto, dunque, l’appello dei sindaci veneti che chiedevano di far terminare l’anno scolastico ai piccoli non vaccinati. «Vedo troppi ministri senza esperienza di base - tuona Variati per altro lei lo sarà ancora per poco».
Nessuna proroga sui vaccini. Lo dice chiaro il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, chiudendo la porta ai sindaci veneti che avevano chiesto più tempo. «Verrà fatta rispettare la scadenza del 10 marzo - fa sapere il ministro -. I genitori con figli iscritti alle scuole dell’obbligo che hanno deciso di non vaccinare i propri figli pagheranno la sanzione prevista dalla legge». E ancora: «Per i bambini da zero a sei anni - rimarca Lorenzin - rimane la pena dell’inammissibilità a scuola per i non vaccinati».
L’unico pertugio al secco no sta nel certificato di prenotazione al vaccino: le famiglie che lo esibiranno potranno far entrare i piccoli a scuola anche dopo il 10 marzo.
Furioso il sindaco di Vicenza Achille Variati, firmatario dell’ultima lettera scritta proprio qualche giorno fa alla Lorenzin, anche se la chiusura ufficiale da Roma era prevedibile (visto il «no proroghe» già dispensato all’Anci e allo stesso sindaco della capitale Virginia Raggi).
«Vedo troppi ministri senza esperienze di base - tuona -. Sono davvero dispiaciuto per questa decisione. Nel campo educativo, io non ho memoria di regole entrate in vigore a metà anno scolastico: sarebbe come decidere adesso i cambi da fare all’esame di maturità. È normale? No e ne prendo atto. Ma dentro la scuola c’è quel grande valore che si chiama patrimonio educativo di cui spesso in tanti si dimenticano».
Non solo: «Per fare i ministri, credo sia quasi doveroso aver fatto prima gli amministratori locali - prosegue Variati -: stare a contatto stretto con le realtà amministrative è una grande palestra di democrazia che eviterebbe anche certe supponenze da parte di chi non ha esperienza. Detto questo: la Lorenzin? Sarà ministro ancora per qualche giorno. Comunque stia tranquilla, abbiamo capito il messaggio. I nostri bambini non vaccinati non andranno a scuola dal 10 marzo, fine».
Il sindaco del Comune berico, sulla faccenda si è esposto in prima persona: «Io sono un sostenitore delle vaccinazioni, ma quando si mette un obbligo, bisogna avere la pazienza di spiegare, serve avere il tempo di far capire sottolinea -. A livello di Usl c’è ancora molta confusione sulle tempistiche. Insomma, io avrei accompagnato i destinatari dell’obbligo ancora per un po’. Ma vedo che qui si è deciso diversamente».
Le famiglie in questione, giurano da Vicenza, non verranno lasciate sole: «Siamo in contatto con loro, hanno tanti dubbi e con chi ha dubbi serviva avere pazienza: la pazienza del dialogo. Noi cercheremo di non lasciarle sole».
Una politica che adotterà anche il sindaco di Bassano, Riccardo Poletto, dopo la medesima richiesta di proroga mandata a Roma a firma dei sindaci del’Usl 7: «Anche noi siamo favorevoli all’obbligatorietà, ma puntavamo ad un ragionamento educativo più ampio in tutta questa faccenda – spiega Poletto -. A questo punto mi sembra che non ci sia nulla da fare. Useremo questo mese che ci resta per sensibilizzare i genitori, per fare opera di persuasione alle vaccinazioni affinché nessun bimbo si veda escluso da scuola. Cercheremo di far prendere alle famiglie l’appuntamento dall’Usl, visto che servirà esibire solo la prenotazione».
Ora, al di là degli scontri politici e ideologici, restano i fatti e i numeri: sono cinquantamila i bambini che rischiano la multa per non aver effettuato in toto le vaccinazioni e o per averle effettuate solo in parte. I dati del Report 2017 fornito dalla stessa Regione, infatti, parlano chiaro. Ad oggi si stima che 21 mila giovanissimi fra uno e 16 anni non abbiano ancora iniziato il percorso vaccinale previsto dall’obbligo, dei quali 8.500 hanno fra uno e sei anni (quelli, appunto, a rischio allontanamento immediato dagli istituti, dopo il termine del 10 marzo). Per tutti gli altri è prevista la sanzione pecuniaria (dai 100 euro ai 500 euro): sono circa 50 mila. Ai 21 mila completamente estranei al percorso vaccinale, infatti, vanno aggiungi altri 29 mila ragazzi fino a 16 anni che risultano inadempienti per la mancanza di una o più dosi del pacchetto vaccinale completo.
Tutti, in questi mesi, sono stati contattati dal sistema sanitario territoriale regionale e avrebbero avuto la possibilità di rispettare il protocollo di prevenzione previsto dalle leggi.
Il report regionale Non vaccinati 8.500 bimbi dell’asilo e sono quelli che rischiano di essere esclusi