Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Edilizia 2018: rifondiamo la «villettopoli»
Il primo piano del nuovo numero di Corriere Imprese, domani in edicola nel Corriere della Sera, è incentrato sul nuovo corso dell’edilizia nel decennale della Grande Crisi: basta costruire, si rigenera.
S arà una battaglia da combattere casa per casa. Capannone per capannone. Nel decennale della Grande Crisi, che ha decimato un settore simbolo del boom del Nordest come quello delle costruzioni (un paio di cifre per dare una dimensione al fenomeno decrescente: 11.500 imprese chiuse e 30 mila posti di lavoro in meno nell’edilizia), il mercato e il comune buon senso impongono un nuovo comandamento: primo, non costruire. Caso mai, rigenerare.
Abbiamo un patrimonio edilizio che per il 72% è più vecchio di 35 anni e non risponde ai criteri minimi di efficienza energetica; ci sono 460 mila abitazioni vuote a più di 10 mila capannoni industriali o commerciali dismessi. In più, c’è una legge della Regione che impone di abbattere il nuovo consumo del suolo fino a ridurlo progressivamente a zero. E se uno del mestiere come Mauro Cazzaro, architetto e titolare dell’omonima impresa di costruzioni nel Padovano, suggerisce che «man mano che ci si allontana dal centro urbano sarebbe cosa giusta riconvertire le aree edificabili in aree agricole», sarà il caso di tenerlo a mente.
Insomma: se l’edilizia, a queste latitudini, vuole ancora immaginarsi un futuro, deve concentrarsi sulla rigenerazione dell’esistente. Scegliendo di rifondare la sterminata «villettopoli» nordestina con annesso «capannonificio» secondo i criteri dell’efficienza energetica, della qualità dei materiali e dell’abitare, dell’attenzione all’ambiente circostante e alla bellezza che ancora sa conservare. Anche procedendo a demolire, dove è necessario: un verbo verso il quale noi veneti e friulani nutriamo una atavica avversione, perché il mattone da queste parti è stato per decenni il bene rifugio per eccellenza, ma con il quale dovremo imparare a familiarizzare, come scrive il docente dello Iuav Federico Della Puppa nell’editoriale del nuovo numero di Corriere Imprese, in edicola domani con un primo piano incentrato proprio sulla radicale trasformazione del settore costruzioni.
Le cose fatte bene, peraltro, hanno ancora un mercato redditizio. Persino i famigerati capannoni, se sono di dimensioni contenute e ben collegati al contesto circostante, hanno un rendimento che negli anni è stato secondo soltanto a quello dell’oro (ricerca dell’Università di Pavia).
In questo contesto, cambiano inevitabilmente anche le professioni legate all’edilia: in ottobre partirà a Padova la prima laurea triennale professionalizzante per i geometri.